6.5
- Band: EXSOM
- Durata: 00:43:20
- Disponibile dal: 18/02/2021
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Architects, Northlane, Bring Me The Horizon, While She Sleeps e Rammstein. Se è abbastanza facile trovare l’intruso nella biografia degli Exsom (e in effetti di tanz metal qui si trova poco, se non qualche arrangiamento), anche gli altri nomi citati ci azzeccano il giusto con il quintetto ticinese. L’epicità della band di Sam Carter, i logaritmi sonori degli australiani, l’estro elettronico dei BMTH e l’ormone hardcore dei WSS sono assenti o marginalmente presenti in “Red Carpet To Paradise”, disco che invece fa della semplicità la sua principale caratteristica. Lungi dal voler essere una bocciatura, tutto questo per dire che il modern metal degli svizzeri si pone su livelli decisamente più leggeri, accostabili ai Figure Of Six di una decina d’anni fa: dalle chitarre alle linee vocali, passando per l’elettronica e i gustosi assoli, tutto è tratteggiato con la matita a punta fine e frullato come un centrifugato di frutta e verdura, servito alla giusta temperatura (produzione perfetta) e con il giusto packaging (artwork metal-hipster). Per farsi un’idea consigliamo l’opener “Going Where Madness Shines” (con un video tanto furbo quanto divertente), l’energica “Listen To The Insight” e la più elettronica “God Is In The Rain”: tre facce di una medaglia cui manca un pizzico di cattiveria in più (solo intravista in “Pain And Gain” e “Dirty Love”) per il definitivo salto di qualità. Più un tappetino che un tappeto rosso verso il Paradiso, ma chi fosse alla ricerca di un metalcore melodico e moderno senza strane stranezze (trap? no grazie!) dia pure un ascolto.