7.0
- Band: EYEFEAR
- Durata: 00:51:38
- Disponibile dal: //2004
- Etichetta:
- Massacre Records
- Distributore: Self
Ecco giungere, dalla lontana Australia, i progressive metaller Eyefear, che si rifanno all’operato di tutte le più note power/prog band del movimento odierno, con particolare riferimento ai Symphony-X, sicuramente da annoverare tra coloro che più hanno influenzato e tutt’ora, come vediamo, continuano ad influenzare tutti i gruppi di tale movimento. Gli Eyefear si presentano con un set di canzoni assolutamente degno di nota alle nostre orecchie, tanto da farci capire che i gruppi progressive metal non vengono solamente dal Vecchio Continente, ma che anche terre apparentemente aride musicalmente come l’Australia (fatta eccezione, ovviamente, per gli scolaretti del rock’n’roll!) possono partorire band assolutamente degne di nota, dotate di grandissime capacità tecniche (e questo, sentendo un disco come “9 Elements Of Inner Vision”, è assolutamente innegabile) e di buone doti in fase di songwriting, tanto da partorire ottime canzoni come l’opener “Two Souls Apart”, “Where Clouds Divide” o “Altered Visions”, accanto ad altri pezzi che, se a volte risultano forse un po’ pesanti e ridondanti all’ascolto, si rivelano comunque degli ottimi documenti di come si debba (ed ancora si riesca con buoni risultati!) suonare un buon progressive metallizzato nel 2005. Forse non c’è da gridare al miracolo, ma questo disco è la testimonianza che in un’epoca musicalmente inflazionatissima e completamente satura di band-cloni, è ancora possibile unire qualità ad un pizzico di personalità (poiché non è possibile riportare l’operato degli Eyefear a similitudini molto forti con qualche altro gruppo) che permetta di farsi apprezzare nell’ambito della critica e del pubblico. Ed ora, dopo aver consigliato il secondo disco della band a tutti gli amanti di queste sonorità, aspettiamo la prossima registrazione… chissà che non si verifichi il salto di qualità definitivo tanto sperato che faccia davvero guadagnare alla band il titolo di rivelazione e permetta ai fan del prog metal di trovare un’àncora di salvezza ora che l’operato di band quali Dream Theater e Symphony-X sembra ormai volgere irrimediabilmente alla più incontrastata mediocrità.