6.0
- Band: FALAISE
- Durata: 00:31:08
- Disponibile dal: 29/03/2019
- Etichetta:
- ATMF
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Il terzo capitolo discografico dei musicisti todini arriva puntualmente a due anni dal precedente. Il tema centrale del disco è – citando le parole della band – “legato al senso di perdita e smarrimento di cui le persone soffrono vivendo in grandi agglomerati urbani moderni, in una dimensione tanto priva di personalità ed anima”.
Ora, non sappiamo con certezza a quali esperienze (più o meno) dirette i Falaise scelgano di ispirarsi – sicuramente non alla quiete che avvolge i meravigliosi e antichi borghi umbri – ma riconosciamo che la tematica può sposarsi bene con la concezione di musica proposta, tanto da non risultare proprio originalissimo.
Musicalmente parlando i ragazzi non abbandonano infatti i lidi che sono loro familiari, ovvero quelli del post-black metal atmosferico. Rispetto a “My Endless Immensity” questo “A Place I Don’t Belong To” appare lievemente meno coraggioso, più canonico, sufficientemente benché ben fatto. In generale, i momenti di apertura melodica risultano molto solari e ‘caldi’, vedi il break di pianoforte all’interno di “An Emptiness Full Of You”, e faticano onestamente a trasmettere una effettiva sensazione di straniamento metropolitano. Il filo che unisce i diversi brani è molto forte, forse oltre ciò che sarebbe auspicabile, nel senso che le composizioni tendono a somigliarsi tra loro, senza che ci siano effettivi picchi emotivi o qualitativi, tanto che ha poco senso citare un brano sugli altri. Segnaliamo anche qui, come nel disco precedente, l’uso abbastanza atipico delle tastiere, che qui perdono i caratteri pop del passato per acquisire una dimensione quasi cinematografica e onirica, a tratti ampollosa e sinfonica (“Holding Nothing”), che incuriosisce ma non convince, soprattutto in rapporto alle tematiche trattate, che crediamo avrebbero beneficiato di maggior minimalismo.
Il lavoro supera di pochissimo la mezz’ora, il che è certamente un pregio quando si parla di capacità di mantenere alta l’attenzione dell’ascoltatore, ma nel complesso non ci sembra, purtroppo, all’altezza del suo predecessore .