FALL OF SERENITY – Open Wide, O Hell

Pubblicato il 21/03/2024 da
voto
6.5
  • Band: FALL OF SERENITY
  • Durata: 00:37:39
  • Disponibile dal: 22/03/2024
  • Etichetta:
  • Lifeforce Records

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Non crediamo di fare un torto al gruppo se sosteniamo che il primo motivo per cui i melodic death metaller Fall Of Serenity sono noti a qualcuno è il loro ormai dotatissimo (1999) split con gli Heaven Shall Burn, formazione nel frattempo diventata enorme. Se pensiamo al resto della discografia e alla carriera nel suo insieme – fra l’altro interrotta da un temporaneo split tra il 2009 e il 2010 – viene facile constatare come la band non sia infatti mai riuscita ad emergere da quell’underground metal e hardcore tedesco che invece ha fatto da palestra ai suddetti autori di “Whatever It May Take” o ad altri gruppi come Caliban e Maroon. D’altronde, il redivivo quintetto non è mai andato oltre un’onesta riproposizione di un melodic death metal o death-thrash dal carattere prettamente svedese, facendosi segnalare più per la costanza – perlomeno fra il 2001 e il 2007, quando vennero dati alle stampe ben quattro album – che per l’effettivo talento.
Ora che sono trascorsi quasi diciassette anni dall’ultimo “The Crossfire”, il discorso sulla perseveranza resta ancora valido, dato che non è da tutti tornare con un disco dopo una pausa tanto lunga, ma al tempo stesso poco è cambiato anche sul fronte compositivo, nonostante sia rintracciabile qualche cambiamento a livello stilistico. In tutti questi anni di assenza, i Fall Of Serenity hanno infatti maturato un certo gusto black metal che li ha portati a esprimersi di tanto in tanto su registri più freddi e sostenuti: vi è molto dei Dissection in alcune arie chitarristiche presenti in queste tracce, con una “Chaos Reign” che addirittura si apre con un riff in stile Marduk/Endstille, prima di assestarsi su territori maggiormente familiari.
In generale, la band ha optato per un suono più aspro in questo suo ritorno, affidandosi meno del solito ai classici temi di marca At The Gates e sposando una linea dove l’essenzialità – anche a livello di durata media dei brani – vince sull’armonia e la ricercatezza melodica.
Detto che un episodio più agile come “I Don’t Expect I Shall Return” rimanda chiaramente alle vecchie formule melodic death, mentre la conclusiva “I Am the End” punta su una vocalità più corale e un incedere da inno, si può dire che “Open Wide, O Hell” sia l’opera più ‘nera’ e tesa della carriera del gruppo, il quale ha evidentemente deciso di mettersi in gioco con questo ritorno discografico.
Il ‘problema’ è che, ancora una volta, pur trovando più che rispettabili gli intenti e la competenza alla base del progetto, la musica non presenta molto di particolarmente accattivante: “The Pathway” è un’opener efficace, “Darkness, I Command” azzecca le melodie su uno sviluppo più groovy, e pure l’aria inquieta di “To Tear the Flesh” ha il suo perché, ma questa inedita ricerca di un climax emotivo nel quale l’elemento dello smarrimento e della malizia rimanga centrale, a conti fatti non regala altri passaggi capaci di andare oltre un onesto mestiere. Si resta insomma sul livello di sempre, quel “bene ma non benissimo” a cui i ragazzi tedeschi ci avevano già abituato molti anni fa. Chissà, forse a qualcuno andrà bene anche così.

 

TRACKLIST

  1. Thy Pathway
  2. Darkness, I Command
  3. I Don't Expect I Shall Return
  4. Wastelands
  5. I
  6. Chaos Reign
  7. A Winter Song
  8. To Tear the Flesh
  9. ...but Grim Will Follow
  10. II
  11. I Am the End
  12. Thirst for Knowledge
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