FALLUJAH – Undying Light

Pubblicato il 13/03/2019 da
voto
6.0
  • Band: FALLUJAH
  • Durata: 15/03/2019
  • Disponibile dal: 00:44:54
  • Etichetta:
  • Nuclear Blast
  • Distributore: Warner Bros
Streaming non ancora disponibile

Quando ormai sembravano prossimi a compiere il grande salto; quando i vertici della moderna scena extreme metal si erano finalmente resi tangibili, complici gli exploit stilistici registrati dall’EP “-Nomadic-” e dai successivi full-length “The Flesh Prevails” e “Dreamless”, ecco sopraggiungere – inaspettata – una forte battuta d’arresto per i Fallujah.
Noti per il loro sound sospeso fra aggressività e contemplazione, fra un death metal prettamente anni 2000 e influssi ambient/cinematografici dal sapore siderale, i Nostri si riaffacciano sul mercato con un’opera che ne ripropone pallidamente la visionarietà e le ambizioni, vanificando gli sforzi profusi nel tentativo di rendersi immediatamente riconoscibili all’ascolto. Un cambio di rotta che parte dall’abbandono delle growling vocals, sostituite dalla timbrica lancinante ma sostanzialmente apatica del nuovo frontman Antonio Palermo (Underling), passa per l’estromissione di effettistica e synth dal comparto strumentale, con relativa perdita delle suddette atmosfere trasognate, e si conclude tra le braccia di un guitar work mediamente poco aggressivo, in cui riff liquidi e sottili strati di melodia si susseguono senza mai colpire davvero l’attenzione. Una tracklist, quella di “Undying Light”, in cui il concetto di omogeneità finisce presto per diventare sinonimo di immobilismo, con brani che – oltre a rivedere al ribasso la personalità dei loro autori – non presentano né guizzi né tantomeno sbalzi emotivi degni di questo nome, sfumando a poco a poco in una tavolozza di colori spenti e dai contrasti appena accennati.
Tocca segnalare, in definitiva, come questa veste più compassata e terrena, ricalcata con poca convinzione sulle sonorità progressive di Between The Buried And Me, Devin Townsend e Tesseract, stia decisamente stretta a Scott Carstairs e compagni, i quali, nell’evidente tentativo di sopperire ai cambi di line-up e rivestire di una patina morbida e forbita la loro proposta, hanno sacrificato in maniera poco lungimirante il cuore. Viste le aspettative crescenti nei loro confronti, davvero un grosso peccato.

TRACKLIST

  1. Glass House
  2. Last Light
  3. Ultraviolet
  4. Dopamine
  5. The Ocean Above
  6. Hollow
  7. Sanctuary
  8. Eyes Like the Sun
  9. Distant and Cold
  10. Departure
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