FANGE – Perdition

Pubblicato il 03/03/2024 da
voto
7.0
  • Band: FANGE
  • Durata: 00:30:38
  • Disponibile dal: 23/02/2024
  • Etichetta:
  • Throatruiner Records

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Con sette dischi e tre EP all’attivo in poco più di dieci anni di carriera, i Fange sono ormai una certezza, fortunatamente anche in termini di qualità.
Fedeli a come ci hanno abituato, ogni loro nuova uscita rappresenta una piccola ma significativa evoluzione del loro sound, quasi impercettibile sulla breve distanza, ma la strada percorsa dai loro esordi puramente sludge è ormai siderale; nella loro narrazione fatta di strazio e dolore, aumentano sempre più gli strappi rumoristici e un crescente senso di marzialità, su una trama che è ormai prettamente industrial.
In generale, il suono è più corposo e stratificato, a ricercare sensazioni crudelmente epiche, anche se in diversi passaggi i Fange puntano alla pura destrutturazione, richiamando più gli albori britannici dell’industrial, o persino certe soluzioni power electronics (“Foudres Fainéantes”). Non mancano momenti suadenti e avvolgenti, complici inserti più rarefatti o la voce femminile, che, per esempio, impreziosisce l’ultimo brano; rilevante anche il più massiccio ricorso alle tastiere, che fanno pensare a certi brani meno violenti dei Fear Factory; un richiamo che a, ben vedere, vale anche per certe soluzioni vocali più elaborate e melodiche rispetto al passato (come avviene, per esempio, su “Tote Honte Bue”), degne degli ormai lontani tempi d’oro di Burton C. Bell. È sempre la componente sintetica a donare momenti quasi horror ed estremamente ariosi (in particolare nell’improbabile, ma riuscita cover di “La Haine” di Bernard Lavilliers), il tutto senza perdere di vista la loro brutalità, come evidente nella trascinante e bellicosa “Lèche-Béton”.
Cresce insomma la sensazione di essere immersi in un mondo dove uomo e macchina vivono in simbiosi, interconnessi, in sospeso tra un distacco crudele e la sofferenza di un innesto innaturale, che i Fange raccontano con strappi che lacerano tanto i timpani, quanto l’anima. Certo, il dolore a volte è duro da sopportare, e nel complesso “Perdition” è un disco meno immediato del precedente, a tratti persino faticoso nel suo incedere, ma conferma senza dubbio la volontà di ricerca ed evoluzione della band francese.

TRACKLIST

  1. Césarienne Au Noir
  2. Mauvais Vivant
  3. Toute Honte Bue
  4. Foudres Fainéantes
  5. La Haine (Bernard Lavilliers)
  6. Lèche-Béton
  7. Désunion Sacrée
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