FERALIA – Helios Manifesto

Pubblicato il 21/11/2019 da
voto
7.0
  • Band: FERALIA
  • Durata: 00:29:54
  • Disponibile dal: 21/10/2019
  • Etichetta:
  • Vacula Productions

Spotify:

Apple Music:

Quello proposto dai Feralia è un black metal molto ritmato e ricco di atmosfera, in cui il basso gioca da padrone nel definire sia la tonalità che le dinamiche dei brani, con diversi passaggi in cui passa in primo piano; donando così un certo tocco goth, o se preferiamo di folk oscuro. A questo riguardo, non a caso, emerge nei crediti la pregevole partecipazione di Tibor Kati, ex cantante dei Negura Bunget e attualmente in forze ai Sur Austru, naturale continuazione della band; l’approccio è quindi guidato da un chiaro afflato esoterico, evidente nei movimenti molto evocativi, su cui Tibor canta con voce sporca ma raffinata insieme, similarmente al tono ieratico e da bardo a cui ci ha abituato con le sue band principali. Il sound delle chitarre ricorda molto la scuola est europea contemporanea, con riff melodici e frequenti rallentamenti, anche se la costruzione dei brani è, di fondo, molto tradizionale; in una proposta non monocorde, la scuola norvegese spande la sua lunga ombra, prima di tutto nel contrappunto tra la batteria ricercata e il riffing frenetico, ma anche nei diversi passaggi acustici che costellano il lavoro, così come nei momenti più trascinanti; ciò emerge particolarmente su “Abysm”, il brano più avvincente e originale del lotto, colmo di euforia da baccanale, anche grazie all’evocativa linea vocale con eco che parte come controcanto per poi rimanere sola e in primo piano sul finale. I toni variegati delle diverse tracce rispondono bene al concept dei Feralia, dedicato al processo di emancipazione dell’Io in un’ottica esoterica e ricco di citazioni, non ultime quelle di Aleister Crowley; l’atmosfera complessiva del disco è in effetti molto spirituale e ci pare anche prendere una buona influenza dalla città natale di questa band, ossia Torino, da sempre Grande Madre per la ricerca occulta. Allo stesso modo, i titoli stessi dei brani raccontano questo percorso interiore e sottolineano i diversi stadi dell’esistenza narrati nel corso dell’album. Abbiamo così, per esempio, “Life”: un brano circolare e conturbante come la vita, mentre la successiva “Death” ha da subito una cadenza più sofferta e cadenzata, come una processione funebre. È comunque un ascolto da affrontare dall’inizio alla fine, in cui non a caso le più classiche “Intro” e “Outro” acustiche racchiudono il percorso vero e proprio. Un buon esordio, per una band che forse può trovare ulteriori elementi di originalità, ma che sa ripescare bene nei meandri più esoterici del genere.

TRACKLIST

  1. Conception
  2. Abysm
  3. Enter The Temple
  4. Life
  5. Death
  6. Rebirth
  7. Helios Manifesto
0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.