7.0
- Band: FIELDS OF MILDEW
- Durata: 00:21:03
- Disponibile dal: 21/12/2015
- Etichetta:
- Devoted Art Propaganda
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II prossimo sedici maggio, i Tedeschi Fields Of Mildew, attraverso la Devoted Art Propaganda, pubblicheranno per la prima volta in vinile l’EP “II”, uscito nel 2015. La band, rimasta spesso nell’ombra, ha sempre preferito far parlare di sé attraverso la propria musica, senza fornire ulteriori futili notizie a suo riguardo. La proposta sonora dei Nostri è racchiusa in un neo-folk minimalista che si materializza attraverso voce e chitarre: nient’altro, se non una dose cospicua di malinconia. Le tematiche narrate dipingono, su una tela ingiallita, la vita rurale nell’area di Teufelsmoor, regione a nord di Brema. Le pennellate delicate evocano la sofferenza, la fatica ed il dolore seminato nei campi, mentre la stratificazione dei toni scuri delle malattie e delle carestie creano questa triste sfumatura sul quadro dei ricordi. Le cupe melodie trascinano l’ascoltatore fra i campi aridi dello sconforto, lentamente allagati da sonorità pregiate che trasformano le certezze in fragili fantasmi. A poco a poco ci si ritrova a vagare fra le torbide acque di una palude onirica, impantanati nel fango denso della tranquillità. Nonostante il paesaggio appaia lugubre e desolante, non è l’ansia a sopraffare lo stato d’animo, ma piuttosto un sentimento di pace sospinto, come un aquilone, dal soffio di una voce calda e raffinata. In poco più di venti minuti i Fields Of Mildew catturano l’attenzione sedandola con arpeggi ed atmosfere degne di nota, minuziosamente realizzate ad arte come fossero piccole gemme da incastonare in un gioiello prezioso. Il tempo scorre in un batter d’ali di un airone che, tra intermezzi strumentali e brani di un’intimità brillante, trova il ramo adatto per poter assistere a questo tramonto funereo.
Fra i solchi dei campi arati del folk di “II” non vi è alcuna traccia di metal ma soltanto un filo di seta sottile che unisce due generi così diversi tra loro. Un filo nel quale si intrecciano l’oscurità e la nostalgia, due elementi che transitano in un unico labirinto senza uscita, congiunti dallo stesso destino: cruento da una parte ed elegante dall’altra.