6.0
- Band: FIRE TRAILS
- Durata: 01:02:59
- Disponibile dal: /10/2005
- Etichetta:
- Valery Records
- Distributore: Frontiers
Tornano i Fire Trails e con essi torna Pino Scotto, mito vivente dell’intera scena metal made in Italy. Dopo il buon disco di debutto uscito nel 2003, che vedeva i nostri impegnati nel tributare i leggendari Vanadium (la band storica del prode Pino e del metal tricolore), questo “Third Moon” presenta invece undici composizioni nuove di zecca, frutto del lavoro di un gruppo che pare ben affiatato ed in possesso di ottime capacità tecnico-compositive, con l’aggiunta di una buona dose di fantasia, indispensabile per conferire l’appeal giusto ad ogni singolo episodio dell’album. Inoltre il CD risulta essere molto variegato dal punto di vista stilistico, consegnando al fruitore di turno canzoni di classico hard rock in puro stile Vanadium, altre decisamente orientate verso territori heavy ed altre ancora che sconfinano addirittura nel progressive. Le innumerevoli virate stilistiche non sono per nulla forzate, ma si susseguono in maniera del tutto naturale e spontanea; in questo senso è importante riconoscere ai musicisti un’apertura mentale a trecentosessanta gradi e la precisa volontà di non porsi limiti compositivi. E’ davvero piacevole per le nostre orecchie passare da un up-tempo in pieno stile Judas Priest e Saxon come “Spaces And Sleeping Stones”, ad un pezzo sofisticato con puntate nel progressive come “Fighter”, tanto per citare solo due esempi racchiusi nel disco. Come da sempre Pino ci ha abitutati, sono massicci e pregevoli i riferimenti a mostri sacri come Rainbow e Deep Purple, ben udibili nell’importante lavoro compiuto dalla coppia di musicisti Steve Angarthal (chitarra) e Larsen Premoli (tastiera). Dopo tutte le note positive messe in evidenza fino a questo punto, è giusto anche sottolineare quali sono i lati negativi che caratterizzano “Third Moon”. Oltre a non godere di una produzione del tutto impeccabile (spesso i suoni sono un po’ troppo ovattati), la performance di Pino al microfono non fa gridare al miracolo, risultando spesso stanca e dai risultati altalenanti. Vada per alcune sbavature in fase di produzione, che possono essere tacciate come peccatucci veniali, al contrario ci risulta impossibile ignorare la poco felice prova di Scotto, la quale va inevitabilmente a scalfire un prodotto, per altri versi, di ottimo livello.