7.5
- Band: FIREWIND
- Durata: 00:48:42
- Disponibile dal: 26/07/2006
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: EMI
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E’ proprio vero che non bisogna fidarsi delle apparenze. Il nuovo album dei Firewind, almeno sulla carta, non sembrava promettere niente di buono: il leader Gus G, chitarrista già ascoltato in vari progetti come Dream Evil e Mystic Prophecy, per “Allegiance” assembla una line-up di volti più o meno noti, strizzando l’occhio alle classiche ‘all star band’ che, onestamente, lasciano il tempo che trovano. Fortunatamente il rischio di un progetto costruito a tavolino e sostanzialmente freddo viene cancellato dall’ottima qualità del lavoro e dalla coesione dei musicisti, autori di un bel dischetto di power speed melodico. Assieme a Gus G. troviamo un ottimo Apollo Papathanasio, cantante che si era distinto alla corte del tastierista Richard Andersson nei Time Machine e nei Majestic; Petros Christo dei Breaking Silence al basso; il virtuoso veterano Bob Katsionis alle tastiere; e, infine, Mark Cross dei Metalium alla batteria. Gli undici brani proposti in “Allegiance” si dimostrano tutti validi e coinvolgenti: troviamo la possente title track, che recupera le sonorità care agli ultimi Nocturnal Rites; pregevoli composizioni melodiche come “Falling To Pieces”; bordate in doppiacassa come “Till The End Of Time” e brani più ariosi come la semi-ballad “Deliverance”; fino ad arrivare ad un elegante episodio strumentale, “Before The Storm”, in cui il bravo Gus G. lascia più spazio al gusto e alla melodia che all’esercizio ginnico fine a se stesso. Infine vale la pena di citare due altri brani, “Ready To Strike” e “Breaking The Silence”: il primo emerge per le sue sonorità vicine agli Whitesnake più ruspanti del periodo “1987”, mentre il secondo vede il bravo Apollo duettare con Tara, una brava cantante di origine svedese, in un brano accattivante e melodico. Insomma, non c’è proprio niente di cui lamentarsi: la band gioca sul sicuro su un terreno che conosce alla perfezione e, di conseguenza, non sbaglia un colpo. Certo, se siete stufi di queste sonorità restate pure alla larga da “Allegiance”, dato che non troverete niente di nuovo; ma se, al contrario, del buon power speed riesce ancora a farvi sbatacchiare la testa, allora non esitate: i Firewind fanno per voi!