
6.5
- Band: FIT FOR A KING
- Durata: 00:36:29
- Disponibile dal: 07/10/2016
- Etichetta:
- Solid State Records
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I texani Fit For A King, compagine metalcore in giro da una decina d’anni ormai, sembrano essersi ritagliati una posizione di tutto rispetto all’interno del panorama odierno. Chi vi scrive ha provato a darsi una risposta, e uno dei fattori più lampanti del sound di questi ragazzi è sicuramente la facilità d’ascolto e d’assimilazione, ma a parte questo la band non è che riesca a brillare più di tanto. I giovanotti di Dallas ricorrono a tutti, ma proprio tutti i cliché del genere, dalle ritmiche serrate alle aperture in clean, tanto catchy quanto a volte stucchevoli, all’uso e all’abuso di breakdown spezzacollo, passando anche per le accordature ultraribassate e la produzione scintillante che rende il sound del quartetto pressoché identico a quello di altri fantastilioni di band, altrettanto giovani e “cool”. Abbiamo financo l’etichetta di “Christian metalcore”, signore e signori. Le premesse al nostro approccio a questo album avrebbero potuto essere migliori, come avrete intuito, ma in questo “Deathgrip”, che segue le orme del precendente “Slave To Nothing” del 2014, onestamente, un miglioramento lo si nota, soprattutto per quanto riguarda il songwriting decisamente più personale, e per un uso sostanzialmente più misurato e ragionato dei ritornelli in pulito, il che ci rende molto felici. Abbiamo sempre il solito metalcore americano come il cheeseburger, come del resto le solite soluzioni, ma ciò non toglie che le canzoni si facciano ascoltare tutte (o quasi) con piacere, e in alcuni casi anche riascoltare (“Pissed Off” e “Cold Room” su tutte). Anche i riff sembrano essere più ricercati e meno buttati lì a casaccio, ed i Nostri riescono anche a suonare convincenti nei frangenti più aggressivi e concitati, staccandosi finalmente da una discreta fetta della concorrenza, la quale, come sappiamo, è agguerrita e non perdona. Mezzo passo avanti per gli statunitensi, il quale lascia ben sperare. Fatelo vostro se vi andasse di passare un tre quarti d’ora a scapocciare e a canticchiare sotto la doccia, altrimenti passate pure oltre. Vi garantiamo che, qualunque sarà la scelta, la vostra vita non cambierà di molto.