6.0
- Band: FIT FOR AN AUTOPSY
- Durata: 00:32:45
- Disponibile dal: 21/06/2011
- Etichetta:
- Black Market Activities
Spotify:
Apple Music:
Non siamo proprio sicuri che la scena metal, e in particolare quella deathcore, avesse bisogno proprio di una band come i Fit For An Autopsy, ma chissà, forse chi scrive si sbaglia di grosso. In effetti stando al numero di fan presenti sui vari social network della band sembrerebbe proprio che ci fosse bisogno dell’ennesima band dal nome lunghissimo. Tuttavia, si sa, il compito di chi si dedica a scrivere un commento ad un disco va ben oltre un conteggio di fan (o presunti tali) di una band. Da un lato, quindi, quasi ci dispiace fare ancora una volta la parte di quelli che vanno controcorrente, ma di fatto la pochezza di un album come questo “The Process Of Human Extermination” non ci fa smuovere da una sufficienza che non si può di certo negare a un disco che sulla carta ha tutte le carte in regola: dalla produzione cristallina (e innocua), alla preparazione tecnica sopra le righe, passando per un artwork accattivante… insomma, parliamo di un disco professionale, ma da un punto di vista prettamente musicale non possiamo non rimarcare il fatto che certe soluzioni suonavano scontate già qualche anno fa, figuriamoci nel 2011. Parliamo di un deathcore tutto mosh e niente cervello, con i classici rallentamenti monocorde che francamente ci hanno decisamente frantumato il cervello: mosh? Meshugghiani? Chiamateli come vi pare, comunque avete capito quello di cui stiamo parlando, quelle parti di canzoni durante le quali solitamente ai concerti arrivano quattro o cinque elementi con la canotta da basket, il cappellino di traverso e iniziano a sbracciarsi e a fare mosse di karate in mezzo al pit. Ovviamente tra un rallentamento e l’altro abbiamo anche un’accozzaglia di riff e blast beat sparati a quattromila BPM che faranno sicuramente la gioia di estimatori di band come Beneath The Massacre et similia. In poche parole, se siete amanti di questo tipo di sonorità accomodatevi pure, ma certo converrete con noi che, indipendentemente dai gusti, da queste parti l’originalità non è nemmeno passata a fare un salutino.