7.0
- Band: FIT FOR AN AUTOPSY
- Durata: 00:41:00
- Disponibile dal: 02/10/2015
- Etichetta:
- eOne Music
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I Fit For An Autopsy forse si stanno mangiando le mani per non essere arrivati al debutto nel pieno del boom death-core. Pur mettendo in mostra delle buone capacità compositive, gli statunitensi sinora non sono riusciti a lasciare il segno più di tanto, vuoi perchè la promozione attorno al loro nome è sempre stata piuttosto scarsa (almeno fuori dal circuito USA), vuoi perchè negli ultimi tempi questo tipo di sonorità hanno appunto perso un po’ di appeal. I leader di una volta – Job For A Cowboy e Whitechapel – si sono ormai da anni spostati su altri stili, mentre i loro presunti eredi – Carnifex e Thy Art Is Murder, ad esempio – faticano a trovare continuità o hanno ancora un po’ di cose da dimostrare. Non si percepiscono insomma grandi aspettative attorno a questa nuova opera dei Fit For An Autopsy, band non certo formata da novellini, ma che per alcuni sembra appunto arrivare fuori tempo massimo. “Absolute Hope, Absolute Hell”, tuttavia, potrebbe seriamente far ricredere qualcuno: la dipartita del carismatico frontman Nate Johnson (ex Through The Eyes Of The Dead, Premonitions Of War) è stata evidentemente assorbita senza grossi patemi e il gruppo è riuscito a proseguire sulla scia del precedente “Hellbound”, affilando ulteriormente le proprie armi. Il lavoro prende le mosse da un death-core freddo e severo accostabile ai penultimi Whitechapel, ma cerca poi di spaziare su altri fronti, svelando velleità vagamente sperimentali e un discreto gusto melodico. Naturalmente non mancano i breakdown e alcuni dei soliti clichè death-core, ció nonostante – perlomeno in certe tracce – si sente il desiderio di mostrare una propria personalità. Il gruppo, ad esempio, prova effettivamente a sfruttare le tre chitarre: anzichè buttarla sempre e comunque in ignoranza, vengono aggiunti strati, melodie e si prova ad affinare gli arrangiamenti. Il risultato finale è apprezzabile su vari livelli: i brani nel complesso possiedono un buon tiro e al tempo stesso riescono a regalare qualche sorpresa o spunti da approfondire negli ascolti successivi. Fa piacere vedere una band di questo genere non appiattirsi sulle solite pseudo-dinamiche: anche se non ci si imbatte in alcuna canzone clamorosa, “Absolute Hope, Absolute Hell” esprime solidità e si fa ascoltare sino alla fine senza tediare. Niente male per una formazione considerata “di seconda fascia”.