FJOERGYN – Lucifer Es

Pubblicato il 21/02/2017 da
voto
6.5
  • Band: FJOERGYN
  • Durata: 01:01:21
  • Disponibile dal: 24/02/2017
  • Etichetta:
  • Lifeforce Records
  • Distributore: Audioglobe

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I tedeschi Fjoergyn continuano di buon passo il loro cammino sulla strada di un black metal sperimentale dalle forti venature epiche, giungendo con questo “Lucifer Es” al loro quinto album; non sono una band dalla fama conclamata, ma confermano sicuramente di aver raggiunto un sound particolare. Un po’ meno la lucidità di talune soluzioni, che nel gusto per la varietà sonora spesso sfociano in una certa, involontaria, pacchianità. La matrice delle loro canzoni affonda con convinzione in territori quasi avantgarde, basti sentire il brano strumentale di apertura, “MMXVII”, ma con molti elementi decisamente peculiari: la cadenza delle linee vocali, complice la scelta di cantare nella loro lingua madre, ha non pochi elementi folk, amalgamati con le spinte più orchestrali affidate alle tastiere del mastermind Stephan L. Si alternano pezzi più sperimentali e dissonanti, come “Viva La Inquisition”, dove i cambi di ritmo e l’incrocio di due linee vocali in alcuni punti virano il sound verso un certo progressive black, ad altri più cupi e roboanti; in questa tipologia di brani sono molto forti gli echi di un’altra band tedesca che seppe rompere i confini della musica estrema, a favore di una commistione parecchio atmosferica, ossia gli Atrocity, in particolare quelli del periodo a cavallo tra “Todessehnsucht” e “Blut”, come evidente in brani come “Leviathan”. Mentre tornando alla componente più bizzarra della band, la title track cede addirittura a una chitarra flamenco nella parte introduttiva, prima di essere progressivamente soppiantata da un riff corposissimo e da un tappeto di tastiere pomposo, che comprende anche un coro filtrato; un pezzo che non manca di una certa retorica, complessivamente godibile, ma che rappresenta appieno quella serie di eccessi che segnano il passo nel prosieguo dell’album. La successiva “Blut Samen Erde” rappresenta per buona parte un efficace equilibrio delle sonorità delle band, tra le tastiere un po’ meno invasive e che si limitano a piccoli intermezzi, o violente sciabolate su una struttura più ortodossa e qui decisamente derivativa di sonorità viking; ma scade un po’ sul finale tra diverse urgenze orchestrali, così come avviene in un altro paio di episodi, ossia “Dinner Mit Baal” e “Freiheit”. Tutt’altro che brutti, ma che giungono a superare gli undici minuti di durata a scapito della concentrazione dell’ascoltatore più paziente e curioso. Di fondo, in molte parti dell’album c’è fin troppa roba; incuriosisce al primo ascolto, ne merita altri per cogliere varie sfumature, va un po’ in noia sulla distanza. Serve paradossalmente qualche passo indietro e una certa sintesi in più per mantenere un po’ più vivo l’interesse.

TRACKLIST

  1. MMXVII
  2. Leviathan
  3. Viva La Inquisition
  4. Lucifer Es
  5. Blut Samen Erde
  6. Dinner Mit Baal
  7. Terra Satanica
  8. Freiheit
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