FLAMEKEEPER – Flamekeeper

Pubblicato il 09/05/2024 da
voto
7.0
  • Band: FLAMEKEEPER
  • Durata: 00:30:33
  • Disponibile dal: 10/05/2024
  • Etichetta:
  • Invictus Productions

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Spesso le note biografiche che accompagnano gli album che recensiamo finiscono per fornire giusto delle coordinate spazio-temporali entro cui collocare ogni uscita. A volte, però, ci sono storie che rendono molto più comprensibili anche le canzoni che andiamo ad ascoltare, come nel caso dei Flamekeeper: questo progetto nasce come one-man band ad opera di Marco S. Vermiglio, un musicista romano con una lunga militanza come frontman dei Demonomancy.
Marco, abbandonato il black metal in favore di un progetto musicale che potesse essere portatore di luce e non di oscurità, ha cambiato completamente genere, dedicandosi ad un heavy metal epico dal taglio tradizionale, figlio di band come Manilla Road, Manowar, con un impeto irruento che ci ha ricordato anche i Bathory del periodo “Hammerheart”.
Era nato così “We Who Light The Fire”, un EP che gettava le basi del sound dei Flamekeeper e che abbiamo recensito con interesse su queste pagine sul finire del 2019. Abbiamo dovuto aspettare quattro anni – con tutto quello che abbiamo vissuto nel mentre – per ascoltare il primo vero full-length dei nostri, che oggi iniziano ad assomigliare sempre più ad una vera e propria band. Certo, Marco resta ancora il perno attorno cui ruota tutto il progetto e sul disco, oltre ad aver composto le canzoni, canta, suona la chitarra, il basso e le tastiere, ma ora ad affiancarlo abbiamo anche un batterista, Axel Johansson ed un secondo chitarrista, Filipe Jesus Minhava che, come vedremo, ci regala diversi spunti d’interesse. Non più un progetto solitario, quindi, ma un nucleo internazionale, con base in Svezia (dove attualmente vive Vermiglio) e che raccoglie musicisti con radici molto diverse.
Tutto questo si traduce in un album eponimo che prosegue, e soprattutto amplia, il discorso iniziato con l’EP di debutto: i Flamekeeper costruiscono una manciata di canzoni per una durata complessiva che sfiora appena la mezz’ora, in cui l’essenzialità e l’urgenza artistica hanno la meglio sulla pura cura del dettaglio.
Forse in “Flamekeeper” non troverete i riff più affilati, o le ritmiche più incalzanti, e anche la voce di Marco non è certo quella di un virtuoso, eppure il tutto funziona molto bene, forse addirittura grazie a certe imperfezioni che finiscono per dare personalità all’intero lavoro.
Va detto, poi, che all’interno di questo disco è possibile ritrovare un’ottima vena melodica, capace di rendere immediate ed efficaci tutte le canzoni, come ad esempio nella title-track, oppure l’ottima “Raise The Banner”. Altri episodi degni di nota sono “Death, You’ll Tremble To Take Me”, dove la vena epica del gruppo appare ancora più focalizzata; “The Roads Of Rome”, malinconica nel testo, eppure fiera e maestosa, con le tastiere a replicare il suono degli ottoni; ed infine “Stray Yet Still Free”, caratterizzata da un’ottima introduzione acustica, suonata da Minhava con la chitarra portoghese.
“Flamekeeper” conferma quindi le buone impressioni dell’EP e consolida le potenzialità di Marco, un musicista che ci sembra abbia imboccato con sicurezza la giusta strada.

TRACKLIST

  1. New Wild World
  2. Flamekeeper
  3. The Golden Spark
  4. Raise The Banner
  5. Stray Yet Still Free
  6. Us And Them (The Song Of The Voiceless)
  7. Death, You'll Tremble To Take Me
  8. As One With Light
  9. The Roads Of Rome
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