8.0
- Band: FLESHGOD APOCALYPSE
- Durata: 00:37:40
- Disponibile dal: 30/03/2009
- Etichetta:
- Candlelight
- Distributore: Audioglobe
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Zittiamo coloro che dicono che non si muove mai niente nell’underground italiano. Zittiamo una volta per tutte coloro che sostengono che l’Italia sia esclusivamente sinonimo di power metal. A dire il vero, gente del calibro di Sadist, Novembre, Cripple Bastards o Gory Blister porta avanti già da diverso tempo e con successo un discorso ben lontano da simili coordinate sonore, ma è cosa nota che all’estero – e, purtroppo, in certi casi anche dalle stesse nostre parti! – lo stivale venga il più delle volte ancora visto solo ed esclusivamente come la patria di gruppi come i Rhapsody, che, con tutto il rispetto, a oggi rappresentano soltanto una piccola fetta di quello che il nostro panorama metal è in grado di offrire. Soltanto dodici mesi fa gli Hour Of Penance e il loro “The Vile Conception” hanno dato la sveglia a chiunque segua la scena death metal, dando alle stampe un lavoro formidabile, poi promosso in tour in tutta Europa e sui palchi di festival prestigiosi come il Neurotic Deathfest o il Brutal Assault. Oggi, è invece il turno dei Fleshgod Apocalypse, creatura capitanata da quel Francesco Paoli già frontman dei suddetti Hour Of Penance, lasciare tutti di sasso e mettere in chiaro definitivamente le cose: anche in Italia esiste una scena death metal di tutto rispetto. “Oracles” è il full-length di debutto per il quartetto nostrano e – giusto per far drizzare ulteriormente le orecchie agli ascoltatori – viene pubblicato dall’americana Willowtip Records (con distribuzione Candlelight in Europa), label di culto che negli ultimi anni ha lanciato i vari Arsis, Neuraxis e i nostri Illogicist. Insomma, roba non da poco. Già paragonati a Behemoth, Psycroptic, Necrophagist e Vader, i Fleshgod Apocalypse hanno, in verità, un suono personale che difficilmente si può ricondurre ad un’unica formula. Se si guarda al riffing di chitarra e alle strutture dei pezzi si nota infatti come la band spazi da song in stile “mitragliatrice” – nei quali, come prevedibile, qua e là si odono anche echi degli stessi Hour Of Penance – a brani più ritmati e “orecchiabili” (“As Tyrants Fall” o “Infection Of The White Throne”), passando per altri in cui si dà un certo peso anche a soluzioni groovy e in midtempo (“Requiem In SI Minore”, “Retrieving My Carcass”…). La cifra stilistica predominante in tutte le tracce di “Oracles” rimane però la curiosa vena neoclassica presente in gran parte delle melodie adottate, che in alcuni casi vengono supportate anche da brevi aperture orchestrali e da inserti di pianoforte. Sostanzialmente, assieme all’ottima tecnica e alla sicura efficacia del songwriting, è questa la peculiarità primaria del quartetto, che riesce a unire a un death metal decisamente intenso e brutale un senso della melodia piuttosto raffinato, che però non prende mai il sopravvento sulla matrice death. Un “contorno” che viene dunque utilizzato con sapienza ed equilibrio, senza che si scada mai nel pacchiano. Qualsiasi aspetto di “Oracles” si prenda in considerazione, è perciò evidente come si sia al cospetto di una band matura e che sa assolutamente il fatto suo. Quindi, una volta tanto, che si metta da parte la solita ottusità e che si aprano bene le orecchie: alla luce di quanto offerto su questo album, i Fleshgod Apocalypse sono senza dubbio in procinto di diventare uno dei nuovi punti di riferimento della scena death metal europea. Meglio iniziare a supportare fin da ora, piuttosto che svegliarsi poi e fare la solita figura degli esterofili/ritardatari…