FLOTSAM AND JETSAM – Blood In The Water

Pubblicato il 01/06/2021 da
voto
7.0
  • Band: FLOTSAM AND JETSAM
  • Durata: 00:52:29
  • Disponibile dal: 04/06/2021
  • Etichetta:
  • AFM Records
  • Distributore: Audioglobe

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Non mostra segni di cedimento la forma che i Flotsam And Jetsam sembrano avere da qualche anno a questa parte: come dei ragazzini bramosi di far conoscere il proprio nome al mondo intero, questi veterani escono con un’altra buonissima prova di power-thrash all’americana, un lavoro fresco e che trasuda energia da ogni solco. Quasi più al passo coi tempi di molte nuove leve che non erano nemmeno nate ai tempi del debutto dei cinque di Phoenix, i Flots hanno spinto sull’acceleratore all’interno del percorso partito, grosso modo, con l’omonimo lavoro del 2016, e trovandosi a loro agio con la frizzante mistura venuta fuori, hanno deciso di mantenere quelle coordinate stilistiche anche in questo nuovo “Blood In The Water”, che mantiene acceso il discorso del precedente “The End Of Chaos”, in un certo senso forse acuendone alcune caratteristiche, anche se forse non mantenendone la costanza per tutta la durata. Iniziamo subito col dire che questo disco parte alla grande: i primi cinque brani sono un trionfo di ritornelli da concerto, riff memorabili, armonie di chitarre classicamente heavy; la titletrack parte senza troppi giri di parole con un groove robusto e accattivante, “Burn The Sky” ha un riff portante che sembra uscito dai migliori anni ’80 e, fino alla powerissima e melodica “Walls”, non c’è un calo che sia uno. Personalmente sentiamo un piccolo scarto qualitativo a partire da “Cry For The Dead”, semi-ballad con muscoli in mostra più anni Novanta che Ottanta, con alcune reminiscenze che sanno un pochino di già sentito. In generale la seconda parte di “Blood In The Water”, pur con qualche eccezione – come ad esempio la pur ripetitiva “Dragon” ha i suoi momenti, così come il bridge di “Reaggression”, o la chiusura ad opera di “Seven Seconds ‘Til The End Of The World”, che poteva tranquillamente essere un brano d’apertura spaccaossa – ci sembra meno ispirata rispetto alla prima, ma intendiamoci: siamo di fronte a un album che si fa ascoltare con piacere senza tirare fuori soluzioni innovative o finezze particolarmente inaspettate, e l’esperienza della band si sente tutta; forse un paio di brani in meno non avrebbero fatto male, tutto qui. La produzione è piuttosto fresca e potente, anche se non ci fanno impazzire i suoni di batteria, mentre non possiamo che fare un plauso allo stato della band, che davvero appare in stato di grazia in tutti i settori, con l’ugola di AK in testa. E se a trentacinque anni dal debutto e dopo quattordici album questo è lo stato dell’arte, non possiamo che essere contenti per queste leggende dello speed metal!

TRACKLIST

  1. Blood in the Water
  2. Burn the Sky
  3. Brace for Impact
  4. A Place to Die
  5. The Walls
  6. Cry for the Dead
  7. The Wicked Hour
  8. Too Many Lives
  9. Grey Dragon
  10. Reaggression
  11. Undone
  12. Seven Seconds 'til the End of the World
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