7.5
- Band: FLOURISHING
- Durata: 00:20:10
- Disponibile dal: 13/11/2012
- Etichetta:
- The Path Less Traveled
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Riecco i bizzarrissimi Flourishing, schizzatissimo trio post-death metal newyorkese che, dopo le stravaganze squassanti del mostruoso debutto “The Sum Of All Fossils”, se ne torna bello e pimpante con un EP di tre tracce altrettanto distruttive e completamente deliranti. Insieme agli Emptiness, ai Gigan, agli Ulcerate e ai Dragged Into Sunlight, i Flourishing ci mostrano chiaramente ancora una volta come sia la contaminazione del death metal la chiave stessa della seconda giovinezza dello stesso, che il genere pare stia vivendo negli ultimi anni. Sembrava statico e poco malleabile il death metal, genere da sempre estremamente fiero e integralista, e invece queste band ci hanno mostrato come sia in realtà un ottimo contaminante e ingrediente estremamente versatile per effettuare le fusioni più pazzesche e splendidamente deformi. Nel caso specifico dei Fluorishing, il death metal viene prima prosciugato di tutta la ciccia e dei chili di troppo del metal tradizionale, e riportato ad un regresso stato di proto-punk rock ultra violento, molto confinante con il grind. A quel punto accade la mostrificazione più totale, che è il compimento vero del loro sound geniale. Ovvero il tutto viene impestato con noise rock purulento (la loro natìa e notoriamente rumorosissima New York deve aver reso questo passo inevitabile), post-hardcore abrasivo e ultra-brutale, e math rock contorto e sbilenco per dare libero sfogo alle immense doti tecniche del trio, davvero fuori dalla norma. Il risultato finale è una piccola opera di puro odio concentrato che mostra tanto cervello quanto muscoli, e in cui convive il meglio del peggio in assoluto, o il peggio del meglio, fate come vi pare. Fatto sta che la musica dei Flourishing ha una ignoranza formale esaltante, eguagliata solo dalla sua finissima caratura sostanziale, e risulta immediatamente freschissima alle orecchie, un secondo prima che vi sfondi il cranio però a suon di bordate death-postcore dolorosissime e di dissonanze e scorticamenti noise strampalati e deliranti. I Flourishing in questo hanno raggiunto una sorta di perfezione formale: il loro sound e’ atipico, inedito, inaudito. Regresso, zozzo, insolente e rumoroso. Ma gli fa eco – e da contrappeso – un bagaglio tecnico invidiabile e una creatività praticamente debordante che materializza una formula finale super-bastarda nel sound ma estremamente intelligente sotto l’aspetto compositivo e formale. “Solo” un EP, dunque materiale limitato, ma altro centro fragoroso da parte di una band che è riuscita a far convivere i Napalm Death più rumorosi e sperimentali di “Diatribes”, I Jesus Lizard, gli Shellac, gli Slint, i Neurosis di “Souls At Zero” e gli Zeni Geva tutti sotto lo stesso tetto. Che dire? Piccolo nel formato, ma mostruoso nel contenuto.