7.0
- Band: FOGALORD
- Durata: 00:54:24
- Disponibile dal: 05/10/2012
- Etichetta:
- LMP
- Distributore: Audioglobe
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Il power italiano, in tutte le varie declinazioni che ha sviluppato dagli anni ’90 in avanti, sta vivendo un periodo di fiero revival. Pensiamo solo agli ultimi mesi, in cui ci siamo trovati a recensire (e spesso a premiare con l’Hot Album) un grande numero di band dedite a tali sonorità… Vision Divine e Elvenking hanno rinnovato la propria dedizione verso un genere dal quale stavano forse prendendo un po’ le distanze, Thy Majesty e Hollow Haze hanno sfornato ottimi lavori sulla base dell’esperienza raccolta nel settore in anni di attività e infine Sound Storm e Twilight Gate, che si affacciano sulla scena del tutto determinati a ricavarsi un proprio spazio in questo affollato panorama. Spazio che adesso viene trovato di diritto anche dal tastierista/cantante Dany All, già in forza ai Synthphonia Suprema, che con i suoi Fogalord sforna un debutto perfettamente in linea con il livello e la qualità delle band che abbiamo appena citato. Amante del lato più veloce del power, delle sonorità più bombastiche del metal sinfonico e dell’aspetto più guerresco ed eroico dell’epic, il versatile musicista confeziona un debutto con i fiocchi, che sicuramente verrà apprezzato dai fan delle già citate sonorità power. Volendo tirare paragoni con le band elencate in apertura, notiamo come i Fogalord risultino dediti ad un aspetto più solare ed eroico del power sinfonico, allontanandosi invece un po’ dallo stile più diretto dall’uscita targata Hollow Haze o dai preziosismi progressivi dei Vision Divine; piuttosto sono i nuovi prodotti di Thy Majestie e Sound Storm a candidarsi come buoni punti di riferimento, nonostante i primi risultino in genere più efficaci nella scelta delle melodie e i secondi propendano spesso su atmosfere più drammatiche. Il sound dei Fogalord affonda comunque le proprie radici proprio nel terreno comune a queste band: la componente sinfonica è presente in dosi più che massicce in ciascuno dei dodici brani di Dany All e soci, e così anche molte scelte a livello di arrangiamenti e orchestrazioni (di derivazione Rhapsody-style, naturalmente) risultano del tutto allineate con i lavori delle due formazioni appena citate. Supportato da una produzione stellare e da un suono curato e pulito, “A Legend To Believe In” non entra in punta di piedi, ma si pone piuttosto ai vertici della scena power tricolore attuale, soprattutto considerata la professionalità messa in campo dalla band tutta. Una professionalità che sicuramente deriva anche dalle passate esperienze dei singoli musicisti, in quanto segnaliamo che l’intera sezione ritmica proviene proprio dai Synthphonia Suprema, fatto che garantisce ovviamente un buon affiatamento trai componenti. Oltre al preparato quintetto base troviamo anche una schiera di chitarristi ospiti da fare invidia anche al buon Tobias Sammet e ai suoi Avantasia: Pier Gonella (Labyrinth, Mastercastle), Alessandro Lotta (dei vecchi Rhapsody) e la coppia di chitarristi degli Ancient Bards sono certo musicisti noti, professionisti sicuramente in grado di lasciare un segno con le rispettive partecipazioni. “A Legend To Believe In” è dunque un buon lavoro, sopra la media del genere, e come già detto posiziona meritatamente i Fogalord all’interno della battagliera ondata di formazioni che partecipano a questo impetuoso ritorno del power metal tricolore. Chiudiamo questa disamina segnalando ai metalhead appassionati di storia che le liriche di questo album dipingono un interessante concept storico basato sul passato della città emiliana di Carpi, patria del compositore Dany (e anche di Michele Luppi…), città a cui una leggenda attribuisce la fondazione al Re longobardo Astolfo.