FORCEFED HORSEHEAD – Monoceros

Pubblicato il 15/03/2023 da
voto
7.0
  • Band: FORCEFED HORSEHEAD
  • Durata: 00:42:07
  • Disponibile dal: 24/03/2023
  • Etichetta:
  • Owlripper Recordings

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Sono ormai dieci anni che i Forcefed Horsehead, calpestano i palchi norvegesi, portandosi a casa varie apparizioni con Cannibal Corpse, Rotten Sound, God Mother e Gatecreeper. Durante quest’ultimo decennio la formazione di Oslo ha pubblicato tre EP, arrivando ad oggi con “Monoceros”, il full-length di debutto, pubblicato per mano di Owlripper Recordings.
La proposta dell’album ripercorre in modo pressoché medesimo ciò che era già stato messo in campo in precedenza. Tuttavia, l’attesa per la sua uscita ha dato più tempo al quintetto norvegese al fine di perfezionare i brani e raggiungere una soglia di maturità più alta rispetto ai prodotti precedenti; in sostanza, meno crust punk e più hardcore metallico ben strutturato. Inoltre, notiamo un salto netto di qualità anche a livello di produzione: il tutto suona definito e cristallino nonostante il livello elevato di gain e di saturazione dei suoni. “Monoceros” è composto da dodici tracce caotiche che vanno dritte alla gola. L’impatto della sezione ritmica colpisce come un martello pneumatico impazzito e regge bene la prova alla chitarra che, riff dopo riff, trasmette un senso di oppressione schiacciante, di dolore, senso assolutamente amplificato dall’esecuzione dei testi, tra scream, growl e urlato agonizzante. Per intenderci, lo stile che emerge durante l’ascolto del disco è un incontro senza esclusione di colpi tra Converge e Baptists.
Il ‘side a’ del disco è una pioggia di beat adrenalinici, sfuriate di blast e riff carichi di melodie dissonanti. I brani più efficaci sono “Every Death You Take” e “Futile”, colorati nei ritornelli anche da qualche coro strategico per il singalong generale in sede live. Il tiro di “Novgorod” ricorda molto “The Broken Vow” (Converge) e una furia di pugnalate ci colpisce fino a “The Black Sun”. Questo brano chiude la prima sezione rallentando e toccando derive post-metal sullo stile della scuola Church Of Ra, successivamente la struttura si ripete nel ‘side b’, chiudendo con “…And Then There Were None”; questo tipo di esperimento è ormai consolidato all’interno del genere, grazie al materiale di Cult Leader, Trap Them e i già citati Converge. Portare al contrasto sezioni frenetiche e adrenaliniche con rallentamenti pesanti e atmosfere cupe non risulta più rivoluzionario ma comunque riesce a trasmettere l’oppressione e lo strazio lasciati da parte nei brani più veloci. “…And Then There Were None” con i suoi nove minuti di durata, si discosta completamente dal ritmo incalzante che caratterizza più della metà di “Monoceros”. Il riffing ripete tetre melodie che si trasformano in un lamento agonizzante e accompagnano lo screaming acido della voce principale, chiudendo con dei cori che facilmente restano in testa anche al termine dell’ascolto.
Alla fine dei giochi, “Monoceros” rappresenta un ‘solito’ buon lavoro, salvo qualche sbavatura, come ad esempio un paio di brani non particolarmente convincenti, durante la seconda parte dell’album. I Forcefed Horsehead dimostrano il loro potenziale sia in termini di esecuzione che di songwriting e restiamo curiosi di vedere cosa riusciranno a fare nel prossimo futuro.

TRACKLIST

  1. Every Death You Take
  2. Futile
  3. Novgorod
  4. Ruins inizio
  5. Iri
  6. The Black Sun
  7. Dragged Back To Life
  8. Übernecro
  9. Spell No Stones
  10. Unending Appetite
  11. In A Rut
  12. ...And Then There Were None
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