FORDOMTH – Is, Qui Mortem Audit

Pubblicato il 06/07/2020 da
voto
6.5
  • Band: FORDOMTH
  • Durata: 00:36:50
  • Disponibile dal: 26/06/2020
  • Etichetta:
  • Auric Records

Spotify:

Apple Music:

Presentato da un titolo che piacerebbe tantissimo a The Black-Mario Di Donato, il secondo album dei Fordomth si muove su coordinate antitetiche a quelle del buon debut “I.N.D.N.S.L.E.”. Non è una sorpresa, quel disco era stato realizzato tempo addietro da una line-up diversissima da quella attuale, che nello split coi Malauriu (“Twin Serpent Dawn”) aveva anticipato la svolta nel segno di sonorità ben più pressanti, dirette, brutali di quelle comatose, angoscianti, allusive dell’esordio su lunga distanza. I punti di contiguità col passato sono labili: nonostante nella presentazione si parli di una psicotica atmosfera malvagia quale anello di congiunzione con la prima incarnazione della band, “Is, Qui Mortem Audit” è a conti fatti un’opera muscolare, sprezzante, una mattanza black/death metal che non concede attimi di respiro e contempla rare parentesi di tregua.
In apertura è dato ampio risalto a un growl marcescente e un riffing death metal, molto americano anni ’90, mentre la componente black metal sta in bilico fra gli slanci atmosferici moderni e la squassante foga luciferina di un paio di decenni fa. Black metal che diventa presto preponderante nel tessuto sonoro, con alcune arie introverse, tipiche delle produzioni esteuropee attuali, a vagare quasi timidamente in un impetuoso uragano ritmico. Il suono ha un taglio contemporaneo e un impatto affine a quello delle produzioni odierne, anche se gli equilibri tra gli strumenti non sono proprio così usuali oggigiorno, con la sezione ritmica a stare in primo piano rispetto alle chitarre.
Se “I.N.D.N.S.L.E.” aveva una qualità omogenea, all’interno di un palinsesto sonoro variegato, per “Is, Qui Mortem Audit” possiamo fare un discorso analogo, pur rilevando qualche perplessità. Considerato quanto udito nel debut, ci saremmo attesi un miglior bilanciamento di furia assassina e ondeggiamenti comatosi, quella morbosità insana che si intrufolava dappertutto nel primo album qua affiora a intermittenza. Su di essa si impernia soltanto la traccia finale, senza titolo, contenuta come bonus track nella versione in cd. Per quanto essa c’entri poco con la direzione tenuta nelle quattro canzoni ‘regolari’, suggerisce cosa si sarebbe potuto fare per vivacizzare composizioni altrimenti un poco statiche e carenti di quell’aura dannata, perversa, la cui evocazione era uno degli obiettivi dell’album. A fronte di una durata piuttosto elevata dei singoli episodi, infatti, tutto questo sfoggio di brutalità e pressione si incanala in brani non chissà quanto articolati, carichi di rabbia e malevolenza ma poco evoluti al loro interno.
Anche dopo diversi ascolti, ci si ricorda di singoli elementi, come un drumming ferocissimo, uno screaming velenoso e dal timbro abbastanza raro di questi tempi, un chitarrismo old-school, ma rifinito secondo una veste di suono meno spoglia; segno che vi è dietro un lavoro accurato, solo che al di là della rimarchevole botta di suono, rimangono impressi solo alcuni spezzoni dei brani, che nella loro interezza non colpiscono nel segno. Al di là di alcune carenze nel songwriting, la sensazione di un’atmosfera non perfettamente definita ci pare abbia molto a che vedere con il mixaggio, che pone troppo in secondo piano le chitarre, soprattutto quando si ricamano armonie piuttosto articolate. “Is, Qui Mortem Audit” non è un brutto disco, però denota segni di incompiutezza, come di un lavoro portato a termine senza mettere tutti i dettagli al proprio posto. Restiamo comunque fiduciosi per un miglioramento in futuro, i Fordomth non sono affatto privi di qualità.

TRACKLIST

  1. Esse
  2. Audere
  3. Scire
  4. Mors
  5. (untitled)
0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.