7.0
- Band: FOREIGNER
- Durata: 00:55:42
- Disponibile dal: 27/09/2011
- Etichetta:
- earMusic
- Distributore: Edel
Spotify:
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Dopo quasi trentacinque anni di illustre carriera costellata da alcune decine di milioni di copie vendute, che hanno permesso ai Foreigner di conquistare alcuni dischi d’oro e di platino, Mick Jones & C. hanno deciso di staccare momentaneamente la spina per dare vita ad un album acustico nel quale troviamo reinterpretati una manciata di classici che hanno contribuito a scrivere la storia del rock melodico. Questo progetto evidenzia innegabilmente il desiderio di ritornare ad un’atmosfera più intima e passionale, che prende le dovute distanze dall’evoluzione (o involuzione) che il rock ha intrapreso dagli albori del ventunesimo secolo. Lontano anni luce dalle tentazioni plastificate dettate dal trend griffato MTV Unplugged a metà degli anni’90, “Acoustique” testimonia l’eccellente ispirazione della band, che si prodiga nel denudare le composizioni dallo scintillante involucro cromato per rivestirle di una sobria ma avvolgente eleganza. Le bucoliche movenze progressive di “Star Rider” dipingono un’immaginaria atmosfera sognante e malinconica, mentre le radiofoniche “Cold As Ice”, “Say You Will” e “Double Vision” non perdono un briciolo delle loro accattivanti melodie che hanno fatto scuola nel genere. Trovano spazio anche le inedite “The Flame Still Burns”, una delicata ballad colorata dalla voce di un Kelly Hansen strepitoso nel non far rimpiangere l’ugola Sua Maestà Lou Gramm, e “Save Me”, scelta come una delle tre bonus track, che però non si rivela particolarmente all’altezza degli episodi passati. Lo spensierato rock’n’roll di “That’s All Right”, scritta da Arthur Crudup e portata al successo da Elvis, subisce soltanto un’onesta rilettura, non inficiando comunque il valore di un “Acoustique” che si dimostra acquisto obbligato per tutti i fan della band, che qui hanno appunto la ghiotta opportunità di ascoltare alcune vecchie hit rilette sotto un’ottica alternativa. Un lavoro che soprattutto può rivelarsi un valido compendio per chiunque sia convinto che i Foreigner non siano solo quelli che hanno scritto le romantiche note di “I Want To Know What Love Is”.