8.0
- Band: FORTERESSE
- Durata: 42:47
- Disponibile dal: 06/24/2016
- Etichetta:
- Sepulchral Productions
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“Thèmes Pour la Rébellion” è il quinto disco dei canadesi Forteresse, uscito a distanza di quasi cinque anni dall’ultimo full length e ad una decade esatta dal debutto, quel “Métal Noir Québéquois” che è un po’ il manifesto dell’intera scena black metal della regione (una delle più interessanti e attive degli ultimi anni). Questo nuovo capitolo si pone in continuità stilistica con i suoi predecessori, in particolare con il primo album, compatto e aggressivo ma allo stesso tempo melodico ed epico. Con l’eccezione della strumentale acustica conclusiva “Dernier Voyage” – nostalgica e struggente – le tastiere sembrano presenti solo sporadicamente e come mero tappeto di sottofondo, perciò la creazione dell’atmosfera è quasi interamente affidata alle chitarre, che svolgono questo compito egregiamente (per la prima volta i Forteresse scelgono una formazione a quattro nella quale il leader Moribond cede le chitarre principali al nuovo arrivato Matrak). La pressocchè totale assenza delle tastiere marca una differenza rispetto ai più melodici e atmosferici “Les Hivers de Nôtre Epoque” e “Par Hautes Bois et Vastes Plaines”, e anche il feeling delle composizioni è diverso, meno malinconico e più apertamente fiero. Questa sensazione è supportata dalla struttura delle canzoni, che non prevede pause o rallentamenti, ma mantiene una velocità sostenuta e costante con momenti più cadenzati ed epici – come nella parte centrale di “Là Où Nous Allons” – e dai brevi samples di suoni che ci portano direttamente sul campo di battaglia, spesso utilizzati come intro o outro (così come i brani di “MNQ” erano inframezzati da spezzoni di musica folk tradizionale). Un’ulteriore conferma in questo senso arriva dalle tematiche trattate, ovvero le ribellioni condotte – tra il 1837 e il 1838 – dalla popolazione francofona del ‘Basso Canada’ (l’attuale Quebec) nei confronti del regime coloniale britannico, che portarono ad una breve parentesi indipendentista, soffocata in fretta dal governo di Londra. Difficile scegliere alcuni brani, non ci sono punti deboli o canzoni riempitive e, come già detto, siamo di fronte ad un lavoro omogeneo, il cui livello di scrittura è alto e si giova evidentemente di una produzione adeguata ( presso lo svedese Necromorbus Studio) che segna un ulteriore miglioramento rispetto ai precedenti lavori. Un altro fattore positivo, nel confronto con gli esordi con batteria programmata, è il drumming di Fiel – vario ed incisivo – che regala dinamicità al tutto. Si tratta di un disco ispirato pur non essendo in alcun modo innovativo: la sua forza sta nell’essere autentico e genuino, oltre che, naturalmente, ben scritto e prodotto. La creatura di Moribond e Athros è coerente con il proprio passato, e non potrebbe essere diversamente considerando che il ritorno alle tradizioni e la lotta contro l’appiattimento culturale su un modello di vita ‘standard’ globalizzato è parte fondamentale del discorso portato avanti con il progetto Forteresse. “Thèmes Pour la Rébellion” è un ottimo lavoro, baluardo di un black metal privo di compromessi e carico invece di gelida epicità e amore per la propria terra.