FRAGMENTS OF UNBECOMING – Perdition Portal

Pubblicato il 13/05/2018 da
voto
7.0

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Dopo l’uscita in sordina di “The Art of Coming Apart” e dei dischi precedenti – senza contare gli ultimi anni di silenzio – era plausibile pensare che i Fragments Of Unbecoming fossero ormai da riporre su uno scaffale della grande soffitta del melodic death metal, tra cosiddette meteore e gruppi mai realmente esplosi. Non che la produzione del gruppo teutonico fosse mai stata completamente da buttare – anzi, alcuni dei primi capitoli discografici avevano anche il loro perchè – ma la mancanza di un vero salto di qualità sembrava indicare un percorso arrivato ad una crisi creativa, o forse far intendere che i Nostri non avessero mai avuto troppe cose da dire. Il nuovo “Perdition Portal” tuttavia dimostra che le cose non stanno esattamente così. A distanza di quasi sei anni dal suddetto “The Art…”, la band torna fra noi con un’opera su cui aleggia un notevole senso di urgenza e rivalsa; “Perdition Portal” è sostanzialmente la summa del pensiero Fragments Of Unbecoming, un punto d’incontro tra melodia colta e riff affilati, paesaggi invernali e malinconici cieli color pastello. Rispetto al passato si nota però un generale snellimento nelle strutture e una ricorrente ricerca del riff di impatto, con buona pace delle velleità progressive e delle continue finezze su cui erano basati i vecchi album. Il disco, insomma, mette in mostra l’anima più veemente del quintetto. Alle atmosfere elegiache e ai quindici riff per canzone (spesso mal gestiti) subentra un sound che oscilla fra tipico melodic death metal svedese e istanze death-thrash, segnando un percorso che non appare poi così lontano dall’evoluzione che vide protagonisti i Dark Tranquillity fra “The Gallery” e “The Mind’s I”. Chiaramente si rintracciano anche richiami a sonorità di alcuni vecchi album, come la “ballata” “Calamity Choir”, ma, nel complesso, “Perdition Portal” è un lavoro che vive di spigolosità e che alza la tensione con pezzi brevi e ficcanti. Una scrematura nella scelta dei brani e una maggiore sintesi dunque non hanno guastato, portando ad una sorta di piccola reinvenzione del gruppo, evidentemente più a proprio agio ad incanalare la propria rabbia in strutture snelle e funzionali piuttosto che a imbastire continuamente mini-suite su toni crepuscolari. C’è una rivolta in corso e i Fragments Of Unbecoming non sono mai stati così sfrontati.

TRACKLIST

  1. Dismal
  2. Towards The Leaden Sky
  3. Golgotha
  4. Shadowfathers
  5. Perdition Portal
  6. Treacherous Grounds
  7. Abyssphere
  8. All Light Swallowed
  9. Morbid Divinity
  10. Calamity Choir
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