6.0
- Band: FRANCESCO FARERI
- Durata: 00:43:45
- Disponibile dal: 18/05/2012
- Etichetta:
- Last Debate Records
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Francesco Fareri sta diventando una nostra vecchia conoscenza. Siamo entrati in contatto con il suo stile virtuoso e velocissimo sul debutto dei progster Virtual Mind tramite la Last Debate Records e proprio la casa discografica stessa nei mesi successivi si è coccolata il proprio beniamino pubblicando le ristampe prima del buono “Forbidden Dimension” e adesso di questo “Suspension, The New Sonic Design”. A differenza di “Forbidden Dimension”, che era stato solo ri-registrato nelle parti di chitarra, il qui presente “Suspension, The New Sonic Design” risulta invece completamente risuonato e riarrangiato dal chitarrista romano, con il bagaglio di tutta la esperienza raccolta durante il proprio cammino discografico e grazie alle varie collaborazioni ad alto livello effettuate (VitaljKuprij e Bob Katsionis dei Firewind). Il risultato anche questa volta è sensibilmente migliore; e quel disco acerbo e un po’ noioso che era già stato recensito (negativamente) sulle nostre pagine si presenta ora con maggiori appigli d’interesse, oltre che dotato di un suono, una produzione ed una pulizia di fondo decisamente più sviluppati. Lo stile non è ovviamente cambiato e rimane quello che caratterizza tutte le opere di Fareri, ovvero uno shredding chitarristico ipertecnico a velocità da Formula Uno, sostenuto da ruvide basi heavy metal anch’esse spesso incentrate su velocità davvero alte. “Suspension” non si allontana troppo quindi da “Forbidden DImension”, salvo forse perun approccio ancora più clinico e intransigente all’assolo in sé. Come dice Fareri stesso nelle note di accompagnamento al promo, lo scopo di “Suspension” era, già originariamente nel 2005, quello di ‘esplorare in un unico lavoro i diversi e svariati modi con cui è possibile eseguire assoli in campo rock’. Il risultato è, come si può immaginare, una lunga serie di momenti solisti di chitarra e tastiere, appoggiate su basi che, alla lunga, finiscono sempre per somigliarsi un po’ (troppo?) tra loro. Il risultato generale è, ancora una volta, almeno per noi che per lo stile di Fareri abbiamo un debole, ampiamente sufficiente; ma dobbiamo essere onesti sul fatto che “Suspension ”non sia però un album che possa piacere a tutti. Le ritmiche col pilota automatico, la minore varietà stilistica anche in fase di creazione solistica ed una scelta dei suoni leggermente più uniforme rispetto a “Forbidden Dimension” finiscono infatti per appiattirne leggermente il suono, rendendo l’ascolto meno fruibile. Riassumendo, Fareri non ci delude nemmeno questa volta e ci fornisce anzi modo di apprezzare un disco che in passato era stato archiviato per via dei troppo estesi difetti formali; per contro, ci presenta un volto del chitarrista ancora più intransigente ed estremo, che alla lunga rischia di diventare stancante. Buone doti compositive al servizio di canzoni più organiche erano state mostrate nel debutto dei Virtual Mind, ora non resta che sperare che la prossima uscita di Last Debate Records collegata al bravo chitarrista sia di nuovo con la band progressive. In questo modo potremmo finalmente apprezzarlo non più solo sul ristretto campo dello shredding più tecnico, ma alle prese con un concetto di canzone più strutturato.