7.0
- Band: FREEDOM CALL
- Durata: 00:43:31
- Disponibile dal: 23/08/2019
- Etichetta:
- SPV Records
- Distributore: Audioglobe
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Esattamente vent’anni dopo il debutto “Stairway To Fairyland”, disco ancora ben impresso nella memoria di moltissimi power metal fan sparsi in giro per il mondo, i Freedom Call si rimettono in pista per dare alle stampe “M.E.T.A.L.”, loro decimo album in studio. Il gruppo capitanato da Chris Bay è pronto a scrivere un nuovo capitolo della propria storia con la presenza di qualche nuovo protagonista. In effetti la line-up della band rivela qualche new entry; accanto a Chris (voce e chitarra) ed all’ormai inseparabile Lars Rettkowitz (chitarra solista), troviamo l’ingresso del bassista italiano Francesco Ferraro (Vexillum) e del batterista Timmi Breideband (ex At Vance e Bonfire). Cosa attendersi dagli undici brani che compongono “M.E.T.A.L.”? Nient’altro che la solita dose massiccia di happy power metal dalle atmosfere spensierate e dall”attitudine positiva, con coretti zuccherosi e tastiere ariose. Pezzi come “Ace Of The Unicorn” – che presenta un evidente autoplagio – e “Sail Away” ne sono il perfetto esempio presentando melodie allegre capaci di mettere di buon umore qualsiasi ascoltatore anche dopo una lunga e stressante giornata in fabbrica o in ufficio. Ed è questo l’obiettivo della band, che mette ancora più in chiaro i propri intenti con la title track, la quale non è altro che l’ennesimo pezzo da canticchiare a ripetizione, un midtempo ruffiano all’inverosimile ma che funziona e che saprà creare la giusta atmosfera anche in sede live. Quello che sorprende durante l’ascolto di “M.E.T.A.L.” è un certo ritorno alle origini della band, più strettamente power e sinfoniche, con la presenza di alcuni brani, in particolare nella seconda parte della tracklist, come “Fly With Us”, “Days Of Glory” e “Ronin” in grado di riportarci a quel power metal spedito ed orchestrale degli esordi; pezzi capaci di viaggiare rapidi, spinti dalla doppia cassa che corre su ritmi sostenuti accompagnando la voce angelica di Chris fino ad esplodere con ritornelli incisivi.
Nessun stravolgimento, quindi, ma qualche piccola e piacevole sorpresa in questo nuovo lavoro firmato dal quartetto tedesco, che continuerà ad appassionare i propri fan e, allo stesso tempo, a tenere a debita distanza qualsiasi true defender inorridito all’ascolto di ogni singola nota presente nell’happy power metal proposto da Chris Bay e soci. Di sicuro resta il fatto che, per quanto riguarda queste sonorità, i Freedom Call sono ancora degli assoluti maestri.