8.0
- Band: FREEDOM CALL
- Durata: 00:53:01
- Disponibile dal: 10/05/2024
- Etichetta:
- Steamhammer Records
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L’anima libera e candida dei Freedom Call ha da sempre attirato, coi suoi colori sgargianti, la scena power metal europea fin dal 1999, grazie ad un debutto stratosferico come “Stairway To Fairyland”. Con gli anni, il leader e cantante Chris Bay ha provato a modificare il sound della sua band virando su sonorità ancora più spensierate e gioiose, allontanandosi dal power metal sinfonico degli esordi e registrando qualche alto e basso.
Giunti probabilmente ad un punto di saturazione tra una continua produzione di dischi e lunghe tournée, a seguito del discreto “M.E.T.A.L.” del 2019, i nostri hanno deciso di prendersi una pausa, che finalmente si chiude con la pubblicazione di questo nuovo “Silver Romance” – nome scelto anche per omaggiare i venticinque anni di carriera e per il fatto che l’argento rappresenta anche purezza e libertà, due aspetti che da sempre caratterizzano la musica della band.
Ben cinque anni infatti separano questo disco dal precedente; uno stop che, come spesso accade, funziona alla grande per riordinare le idee, ricaricarsi e lavorare con pazienza ed accuratezza sulle nuove composizioni. La sensazione è che i tedeschi siano riusciti a riaccendere lo spirito che da sempre ci aspettiamo dai Freedom Call: basterebbe osservare la vivace copertina fantasy od ascoltare le prime tracce della tracklist – o i singoli pubblicati in fase promozionale – per capire la direzione che il disco vuole prendere; il power metal spensierato e ricco di gioia che da sempre li accompagna, infatti, qui torna ad esaltarsi!
Orchestrazioni, cori, melodie vocali ben curate risplendono sulla voce pulita e soave di Chris Bay, stavolta ben coadiuvato dall’ormai ultrafidato chitarrista Lars Rettkowitz, qui autore di ben cinque pezzi.
Un lavoro che si tinge di power metal nella sua definizione più classica con cavalcate irresistibili, come l’elettrizzante title-track, ad aprire l’ascolto esplodendo su inebrianti melodie ed orchestrazioni pompose, “Symphony Of Avalon” che sfocia rapida tra coretti spensierati e doppia cassa e la tiratissima “Distant Horizon”.
Ma non mancano i classici passaggi più allegri e canticchiabili come “Out Of Space”, con riff di tastiera che ci riportano ai tempi del sempre apprezzato “Eternity” (correva l’anno 2002), l’arioso incedere di “In Quest Of Love” e la gioiosa e raggiante “High Above”. Difficile resistere al coretto altamente godibile che accompagna “Supernova”, mentre l’oscuro midtempo “Big Bang Universe” appassiona con un perfetto equilibrio tra riff stoppati e melodie malinconiche, prima di esplodere su un refrain tirato ed angelico.
Certo, qualche autocitazione è presente, ma il trademark Freedom Call è unico e sempre riconoscibile, e l’unica pecca in questo lavoro sta nel fatto che avremmo rinunciato volentieri ad un paio di pezzi che fanno calare leggermente la qualità dell’ascolto, come ad esempio “Meteorite”, power song un po’ scontata che poteva benissimo essere esclusa.
Il divertimento è assicurato con “Silver Romance”, disco decisamente più vario e completo rispetto alle ultime release firmate da Chris Bay e soci, capace di racchiudere e ripercorrere all’interno dei suoi cinquanta minuti di durata un ispirato riassunto di tutta la carriera della band. Può piacere o no, ma l’happy power metal dei Freedom Call è tornato a trionfare!