7.5
- Band: FROM ASHES TO NEW
- Durata: 00:35:43
- Disponibile dal: 28/08/2020
- Etichetta:
- Better Noise Music
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Mentre il mondo intero si appresta a celebrare il ventennale di “Hybrid Theory” (giunto nel frattempo al dodicesimo disco di platino) con una succulenta ristampa ricca di materiale inedito, ad ingannare l’attesa ci pensano i From Ashes To New, da qualche anno additati come i più credibili eredi (cloni?) dei compianti Linkin Park. Se il debut “Day One” ci aveva conquistato per la sua freschezza e “The Future” aveva tenuto botta, pur restando una spanna sotto al suo predecessore, possiamo dire che “Panic” (titolo quanto mai attuale di questi tempi) procede sulla stessa lunghezza d’onda, all’insegna di un sound che non sorprende ma prende. Fin dall’iniziale “Scars That I’m Hiding” (una sorta di “What I’ve Done” 2.0, con un cameo di Anders Friden disponibile solo nella colonna sonora di “The Retaliators”) l’ombra di Chester e soci incombe minacciosa, superando in più di un’occasione – due esempi su tutti: il riff di “Death Of Me” e il bridge di “Nothing” – il confine tra make-up e mash-up. Nonostante queste premesse, vista la bontà sia dell’originale che della copia chiudiamo volentieri un occhio sul pentagramma, gustandoci appieno la scarica di energia positiva che pezzi come “Blind”, “Sidefx”, la titletrack o “Change My Past” ci trasmettono, grazie agli incastri vocali tra il flow di Matt Brandyberry (mastermind accreditato anche alle tastiere e alla chitarra ritmica) e il cantato (prevalentemente pulito, con qualche scream) di Danny Case. Figli dei propri tempi, i From Autumn To Ashes suonano come un reboot di un classico del cinema: non saranno all’altezza degli originali, ma la trama resta avvincente e l’attualizzazione è sufficiente sia a compiacere i vecchi fan che a conquistare le nuove generazioni.