6.5
- Band: FROM THE DEPTH
- Durata: 00:48:44
- Disponibile dal: 28/08/2020
- Etichetta:
- Rockshots
- Distributore: Audioglobe
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Giunti al secondo full-length in dieci anni di (in alcuni frangenti travagliata) carriera, gli emiliani From The Depth realizzano un vero salto di qualità, stabilizzando il loro sound in un power metal piuttosto maturo, che prova a coniugare gli elementi tradizionali del genere con un impianto compositivo più moderno – e, a suo modo, più ricercato.
“Moments” è infatti un lavoro che dimostra la vera crescita dei From The Depth. Forti di una line-up forse finalmente stabile e – specialmente – di una poderosa produzione (a opera del ‘solito’ Simone Mularoni presso i Domination Studio), cesellano dieci brani spesso contraddistinti da una buona qualità. L’opener “Immortal” è un pezzo che, se realizzato durante i tempi d’oro del power nostrano, avrebbe fatto faville, ritagliando ai From The Depth un ruolo di rilievo sulla scena nazionale, grazie al suo equilibrio tra velocità, energia e gusto melodico. Lo stesso vale anche per la successiva “Spread Your Fire”, che vira verso sonorità più potenti e thrasheggianti adiacenti ai grandi classici del power statunitense come gli Iced Earth o alla lezione del Roland Grapow post-Helloween. Queste prime due canzoni risulteranno, insieme all’eccellente “Forget And Survive”, senza dubbio le migliori del lotto, ma “Moments” è un disco che ha anche altro da dire. Come accennato in precedenza, un elemento che colpisce particolarmente è l’attenzione della band nel creare un sound quanto meno datato possibile: non solo attraverso le scelte puramente tecniche fatte in sede di registrazione, ma anche nel rifiutare i tipici arrangiamenti quadrati che il power metal classico prevede. Il risultato finale non permette certo parlare di power a tinte progressive (ne manca l’ossatura e l’intenzionalità), ma brani come “Streets Of Memory”, “A Matter Of Time” o “Ten Years” rimandano a certi Eldritch o DGM (specialmente grazie a un elegante utilizzo dell’aspetto tastieristico), dimostrando interessanti intuizioni compositive: certamente nulla di clamoroso, ma un eccellente modo di lavorare sulla propria musica, riuscendo a spezzare il ciclo di un album che altrimenti sarebbe stato eccessivamente debitore delle varie scuole del power metal (italiano e non).
È necessario segnalare comunque degli aspetti che indeboliscono l’esito finale. Non mancano infatti brani decisamente deboli, caratterizzati da scelte compositive fiacche e per nulla entusiasmanti: si tratta di pezzi come “Just Ice” (con il suo ritornello stancamente vicino a molti altri ‘già sentiti’), “Missed” (basata su riff e linee vocali così poco interessanti da sembrare opera di un’altra band) e la ballad conclusiva “Somewhere” (che, come spesso accade negli album power metal degli ultimi anni, apre ferite compositive in grado di dissanguare tutto il pur valido album).
Al netto di questi ingombranti episodi, “Moments” è comunque un lavoro interessante, specialmente per chi ha il desiderio di mappare le nuove uscite nell’ambito del power metal: un disco in cui ogni musicista dimostra una grande perizia tecnica, con un grande vocalist non particolarmente virtuoso ma estremamente carismatico e coinvolgente (dando una sorta di segnale di autenticità che, nel power odierno, spesso manca), tutto sorretto da un sound potente e segnando una manciata di brani validi (almeno un paio davvero ottimi). Tutto questo non è per nulla poco, specialmente per una band che attualmente è come se fosse al ‘secondo esordio’, e si riaffaccia sulle scene con la tangibile voglia di rimanere a lungo e lasciare il segno.