8.0
- Band: FROSTMOON ECLIPSE
- Durata: 00:35:51
- Disponibile dal: 01/05/2003
- Etichetta:
- ISO666 Releases
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I Frostmoon Eclipse non sono di certo un nome sconosciuto all’interno del sottosuolo black metal nostrano: la band tosco-ligure ha già pubblicato un mini cd e un debut album meritandosi subito l’attenzione degli amanti del metallo estemo. Va immediatamente precisato che “Death Is Coming” rappresenta un incremento delle qualità già espresse dalla band in passato. I Dissection sembrano rappresentare un costante punto di riferimento, un orizzonte mentale più che stilistico per innumerevoli gruppi che cercano di dare una veste tecnica, cupa e angosciante ad una musica basata sul connubio di black e death metal di matrice svedese. Ovviamente non siamo davanti ad un clone dei Dissection; i Frostmoon Eclipse sono molto più addentrati nel filone black metal, e si può dire piuttosto che i nostri abbiano saputo cogliere alcune idee spettacolari proprie del combo svedese. Una vena melodica si insinua nelle canzoni senza balzare mai in primo piano, evitando così di risultare pesante ed eccessiva. Thy PRimordial, Lord Belial, Dark Fortress, Dornenreich: ecco il solco nel quale inserire i Frostmoon Eclipse, che si distinguono anche per il fatto di non fare uso di tastiere. “Death Is Coming” si concentra sul buono lavoro delle chitarre supportato ottimamente da una sezione ritmica posta finalmente nella giusta evidenza. L’atmosfera è tesa e nemmeno l’uso di chitarre acustiche riesce ad alleviare la tensione che si respira; anzi, gli arpeggi spesso suonano sinistri e sembrano suggerire ed introdurre l’entrata in scena di nuove forze occulte. Anche se i due terzi dei membri della band fanno parte degli Handful Of Hate, sarebbe errato ridurre i Frostmoon Eclipse a semplice side project o accomunare lo stile delle due band; “Death Is Coming” gode di una dimensione propria, è la soglia che porta ad un trapasso, doloroso, misterioso, ma ugualmente affascinante. La tematica della morte trova qui una sua degna formulazione, mai banale o priva di vibranti emozioni. Lo scorrere delle canzoni altro non è che un conto alla rovescia verso l’apoteosi e man mano che ci si avvicina alla fine si perde contatto con i colori della realtà: tutto si fa nero, cresce il richiamo intimo dell’aldilà. La conclusiva “Waiting For The Storm” racchiude tutta l’energia escatologica dell’evento supremo; una fine dei tempi gloriosa, biblicamente apocalittica, intimamente tragica vissuta a testa alta, senza paura. Una fiera consapevolezza del proprio essere, ecco la forza di “Death Is Coming”. Il suicidio può attendere.