7.0
- Band: FROZEN CROWN
- Durata: 00:53:42
- Disponibile dal: 10/03/2023
- Etichetta:
- Scarlet Records
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“Call Of The North” è la quarta uscita discografica per i nostrani Frozen Crown che con questa produzione – la quale vede la luce meno di due anni dopo il fortunato “Winterbane” – conferma l’ottimo stato della formazione ormai stabile e dimostra di aver trovato un nuovo equilibrio, allontanandosi dalle sperimentazioni del mondo melodic death e virando decisamente verso le strutture musicali più vicine al power e allo speed, come in “Fire In The Sky”, dove i ritmi dettati da Niso Tomasini alle pelli e Francesco Zof al basso sono molto simili a quelli dei Dragonforce di inizio Duemila.
Non ci sono più i passaggi in growl, le parti taglienti delle chitarre di Federico Mondelli e Fabiola Bellomo sono più assimilabili, come ad esempio nelle canzoni “Black Heart” e “ In A Moment”, a certi primi lavori dei Sonata Arctica di “Ecliptica” e degli Stratovarius di “Visions”, rispetto a quello che è stato prodotto nei primi tre dischi, dove si veniva accarezzati da continui omaggi alla scena scandinava di colonne portanti come Children Of Bodom, In Flames e Dark Tranquillity degli ultimi anni dello scorso millennio. In queste nuove tracce l’ascoltatore si trova catapultato in rapide cavalcate con continui crescendo senza però quegli sconvolgimenti di ritmo a cui ci avevano abituato nelle prime creazioni; infatti tra l’epico e il malinconico ci si lascia guidare verso assoli, cori e ritornelli che risultano lineari svolgimenti di pezzi ben costruiti, come nella pomposa “Victorious” o nel carico brano eponimo.
Su questo “Call Of The North” possiamo notare che questa volta i tecnicismi sono maggiormente rivolti alle declinazioni del power metal e sono composti da assoli intrecciati dai due chitarristi, da scale, da arpeggi e da tapping che tanto caratterizzano il suono dei Frozen Crown; in quest’ultimo lavoro tutto scorre su binari ben segnati, con una lunga traccia conclusiva dal titolo “Far Away” che invece è molto vicina ai suoni dei Blind Guardian di “Nightfall in Middle-Earth”. Per tutta la durata del nuovo disco ci troviamo ancora una volta un’ottima prova della cantante Giada Etro, sempre a tutta: possiamo notare come si trovi a suo agio destreggiandosi nello spaziare da passaggi con note molto alte a vocalizzi e cori come in “Legion”.
Meno estremo rispetto al precedente, questo “Call Of The North” scorre via grazie alle continue accelerazioni e agli assoli al fulmicotone e, pur con meno intraprendenza, riesce ad essere un altro bel tassello nella discografia dei Frozen Crown.