7.5
- Band: FROZEN CROWN
- Durata: 00:54:22
- Disponibile dal: 23/04/2021
- Etichetta:
- Scarlet Records
- Distributore: Audioglobe
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Inspirate, espirate…e via, a rotta di collo con queste tiratissime nuove canzoni dei Frozen Crown! Terzo lavoro con un quintetto quasi del tutto rimaneggiato, dove sono rimasti solo il chitarrista Federico Mondelli (anche alle tastiere e alla voce) e la cantante Giada Etro. Gran bell’approccio ad un classico power metal, a tratti speed, a tratti melodic death con qualche dualismo tra la voce pulita di Giada, veramente ben calibrata e inserita alla perfezione in questo contesto, e la voce growl di Federico. Ma oltre alla ‘vecchia guardia’, fanno ora parte del gruppo tre nuove forze; di fatto i nuovi arrivi si impongono subito per la loro freschezza di esecuzione e la loro voglia di lasciare un segno. In un genere che sembra ormai aver dato tutto, è sempre piacevole sentire un’intera opera e alla fine dell’ascolto canticchiare qualche ritornello. E questo succede con “Winterbane”, soprattutto con le tracce iniziali, tant’è che vi troviamo anche quelli che sono stati scelti (facendo centro) come singoli: dall’orecchiabile opener “Embrace The Night”, si passa all’artiglieria pesante con la batteria tiratissima di Niso Tomasini e il basso di Francesco Zof (due dei nuovi membri), le notevoli “Towards The Sun” e la godibilissima “Far Beyond”, vero colpo basso per gli amanti dello speed power sinfonico alla DragonForce. Le due chitarre di Federico e Fabiola Bellomo (l’ultima novità in casa Frozen Crown) procedono spediti con la tessitura di melodie sulla linea di band come Ensiferum e Sonata Arctica, arrangiando molto bene brani come “Crown Eternal” e “The Water Dancer”. Continua lo scambio di favori poi con i Volturian, band dello stesso Federico Mondelli: mentre da poco Giada Etro è apparsa nel loro pezzo “In A Heartbeat”, questa volta la loro cantante Federica Lanna si presta a duetti in “Angels In Disguise”. Ci si avvicina alla fine, giusto il tempo della cover di “Night Crawler” dei Judas Priest che non aggiunge nulla all’originale, un piccolo intermezzo strumentale dal gusto nordico e poi il lungo commiato con “Blood On The Snow”, di ispirazione diretta da “Games Of Thrones”, che con i suoi quasi nove minuti ci porta in pieno territorio power death, con continui cambi di voce e il suo incedere con riff taglienti, assoli ispirati e un totale impatto sonoro che non lascia indifferenti. Con questo “Winterbane” i Frozen Crown sono arrivati in una dimensione di maturità musicale, hanno fatto proprio l’ascolto di band sia nell’ambito power che nell’ambito estremo sinfonico e l’hanno tramutato in un mix davvero ben riuscito.