7.5
- Band: FUCK THE FACTS
- Durata: 00:38:50
- Disponibile dal: 25/08/2015
- Etichetta:
- Noise Salvation
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Non si può dire che i Fuck The Facts ci siano mancati da morire, vista la pioggia di EP e split rilasciata negli ultimi anni, ma ovviamente fa sempre piacere ritrovarsi tra le mani un nuovo lavoro dei canadesi. Tra l’altro, questo “Desire Will Rot” è il primo vero full-length dei ragazzi dai tempi di “Die Miserable” (2011), quindi la curiosità di vedere dove il gruppo sia andato a parare in questa nuova opera sulla lunga distanza è tutto fuorchè minima. Ormai, con una carriera come la loro, i tratti distintivi dei Fuck The Facts sono davvero troppi. Un buon sunto di quanto messo in piedi dalla band di stanza nel Quebec potrebbe essere porli esattamente al centro delle due principali idee che oggi si hanno di cosa il grindcore sia. Il quintetto è infatti una stimolante mezza misura tra la cosiddetta attitudine oltranzista – quella che si usa attribuire ai discendenti dei primi Napalm Death, Brutal Truth, ecc – e il grind inteso alla maniera degli anni Zero, quello che non ha paura di lasciarsi contaminare e di mescolarsi con altre sonorità ugualmente disturbanti. Il loro songwriting in più di quindici anni di carriera ha generato un vasto spettro di declinazioni sonore e fruibilità per il pubblico, innescando paragoni con realtà hardcore ed extreme metal anche diversissime fra loro. “Desire Will Rot” resta fedele a questa tradizione, fondendo spesso velocità e impatto old school con incursioni in territori più sperimentali. La prima parte del lavoro è quella più votata alla violenza e alla stringatezza, con tracce nervosissime che non arrivano mai ai tre minuti di durata; nel “lato B” invece le chitarre si allungano e rendono l’atmosfera ora più solenne, ora più densa e deviata. Viene alla mente il side-project Merdarahta, nel quale i ragazzi sperimentano con drone e arie “post”, ma qui le trame mantengono comunque una tensione e una durezza maggiormente vicini alle classiche formule Fuck The Facts. Pezzi insomma più geometrici ed evocativi, fatti di pericolosi incroci di chitarra e di un succedersi delle strofe isterico ed incalzante. Difficile dichiarare quale sia il registro più riuscito: sia che badi al sodo, sia che allestisca un labirinto di suoni, il gruppo si dimostra quasi sempre vitale e ispirato. Non vanno poi dimenticate le spezie extra con cui i canadesi sono soliti giocare: come già accennato all’inizio o nelle nostre vecchie recensioni, i Fuck The Facts a livello di influenze sono tra le band più eclettiche in circolazione; i cinque possono arrivare a citare gli Edge Of Sanity così come i Discordance Axis, il tutto senza perdere le fila del discorso. “Desire Will Rot” non è un album che farà compiere loro chissà quale salto di qualità, ma di certo è l’ennesimo solidissimo capitolo di una carriera che ultimamente non esitiamo a definire esemplare.