7.0
- Band: FULL OF HELL
- Durata: 00:26:00
- Disponibile dal: 11/06/2013
- Etichetta:
- A389 Recordings
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I Full Of Hell sono l’ennesima rivelazione di casa A389, label che nell’ultimo lustro si è imposta all’attenzione con nomi e pubblicazioni tra i più interessanti dell’odierno panorama hardcore e non solo. “Rudiments Of Mutilation”, secondo loro album per l’etichetta di Baltimora, si compone di dieci tracce che vanno a coprire una mezzora scarsa di un suono ipnotico ed aggressivo – che deve parte del merito alla presenza in studio di James Plotkin, già al lavoro per i Khanate – di derivazione grind e “post” hardcore, ma rielaborato in un surrogato chimico a tratti più sintetico che organico. La struttura dei brani si alterna tra episodi più diretti e concisi e altri più stranianti, concepiti per adattarsi a divagazioni che sanno quasi di jam. È il caso, ad esempio, di “The Lord Is My Light”, mentre la vediamo trasformarsi in un gorgo sonoro, un buco nero che nel suo procedere circolare, incorpora materia in ogni sua forma, saziandosi dell’inevitabile fino all’implosione. Lievemente più fluide e lisergiche sono invece “Embrace” e la conclusiva “In Contempt Of Life”, diluite tra gli umori dei Today Is The Day di metà carriera. La title track, che si apre ad una cadenza possente dopo un attacco di puro e malvagio grind/powerviolence, è però forse il brano che più rappresenta lo stampo caratteriale del gruppo, nel suo esperimento di coniugare appunto sonorità frenetiche con una dimensione parallela visionaria. Più contorti, cerebrali e, tutto sommato, più pretenziosi di realtà affini come Heartless e Code Orange Kids, i Nostri in alcune circostanze mancano forse un pochino di sostanza nel loro voler alienare l’ascoltatore ad ogni costo con montagne di feedback e reiterazione ritmiche nei midtempo, tuttavia dimostrano al tempo stesso di avere una certa intelligenza, mantenendo la durata degli episodi entro un minutaggio più che accettabile, che rende l’intero disco facile da ascoltare e da digerire. Insomma, con due album piuttosto simili fra loro, i Full Of Hell sembrano aver già innescato il punto di non ritorno. E voi potreste già essere dentro la sua portata.