7.0
- Band: FULL OF HELL
- Durata: 00:23:00
- Disponibile dal: 05/05/2017
- Etichetta:
- Profound Lore
- Distributore: Audioglobe
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Si può dire che i Full Of Hell abbiano costruito la loro identità musicale estrapolando e facendo propri gli elementi chiave dello stile degli artisti che nel corso degli anni hanno ascoltato e seguito. Se agli inizi i giovani ragazzi statunitensi ostentavano quasi esclusivamente una passione per il powerviolence e l’hardcore più estremo – mischiati con estemporanei spunti industrial – i lavori rilasciati in seguito hanno messo in mostra continue sperimentazioni, palesando sia l’ampliamento dei gusti musicali dei musicisti, sia il loro desiderio di non fossilizzarsi su una singola forma di estremismo. In particolare, le opere confezionate dal quartetto in collaborazione con The Body e con Merzbow si sono presentate come una fitta foresta di suoni e rumori dall’indole progressiva e ambiziosa, spesso capace di mettere a dura prova la tolleranza degli ascoltatori più legati a sonorità “classiche”. Con il nuovo “Trumpeting Ecstasy” i Full Of Hell tuttavia si fermano e guardano altrove: le soluzioni più psicotiche e gli esperimenti di natura digitale vengono confinati a pochi episodi, la produzione di Kurt Ballou rifinisce la tipica foga dei ragazzi e il lavoro di chitarra acquista più spessore e chiarezza. Il risultato è un disco maggiormente rotondo e assimilabile – per gli standard della band – che a tratti può quasi apparire come una versione ripulita e aggiornata dei primi due album. Un disco dove l’anima hardcore viene sovente fusa con trame grind e death metal che strizzano l’occhio al vecchio catalogo Earache. Il riff portante di “Crawling Back to God”, ad esempio, è chiaramente preso in prestito dai primi Morbid Angel. Ogni traccia, comunque, è un singolo episodio in cui i Full Of Hell si muovono in una sorta di giungla urbana tra esasperazioni sonore, rimandi ai vecchi maestri e qualche tocco di più bizzarro (vedi l’interessante intervento della cantante Nicole Dollanganger). Il risultato finale è un album forse meno originale e sconvolgente del previsto, ma assolutamente al passo coi tempi; “Trumpeting Ecstasy”, a conti fatti, aggiunge ulteriore sapore e compattezza ad un repertorio che, nonostante la differenziazione di sonorità, mantiene sempre un estro e una freschezza tali da non esaurirsi al primo ascolto.