6.0
- Band: FULL FORCE
- Durata: 00:52:21
- Disponibile dal: 29/10/2012
- Etichetta:
- SPV Records
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music non ancora disponibile
Avanti tutta! Fedeli al loro nome, i Fullforce mettono il timone in avanti e proseguono a ‘tutta forza’ verso il loro secondo colpo discografico. La rotta attuale della band però, continuando con il paragone marittimo, porta la barca in una zona di mare tranquillo, lasciandosi alle spalle i più agitati oceani del power metal nella ricerca di lidi più melodici. Con “Next Level” ci troviamo infatti in pieno territorio melodic metal, con il power che spesso e volentieri sbucava fuori nelle tracce dell’ancora recente esordio relegato a qualche timido rumore e brontolio in lontananza, eco spenta di una musica che fu. Una brusca sterzata, questa, che se da un lato sembra fare bene alla credibilità e alla longevità futura dei Fullforce, dall’altro finisce anche per togliere qualcosa alla proposta, già di per sé non esaltantissima, della band scandinava. Come dicevamo, la credibilità e il senso d’identità della band sono i principali fattori che beneficiano del succitato spostamento di sonorità: le undici canzoni qui presenti godono indubbiamente di un’identità più marcata, ed eliminano il senso di eccessiva eterogeneità che inficiava il primo album “One”. Con “Next Level”, il dubbio che dietro al monicker di Fullforce si celasse un all-star project, piuttosto che una band, viene definitivamente a cadere, distrutto da un sound più uniforme e dal fatto che le canzoni non richiamano più come prima a tratti alterni le diverse band da cui provenivano i vari musicisti, ovvero Narnia, Hammerfall e Cloudscape. Con “Next Level” la direzione musicale è oggi unica e condivisa, declinata su soluzioni più melodiche e di facile accessibilità, ma ora uniformi, cosa che rafforza l’identità del gruppo e ci permette finalmente di parlare di un ‘sound Fullforce’ e non di un collage di sonorità diverse scippate ad altre band. Venendo ai lati negativi però, non possiamo non notare un depauperamento dell’impatto della musica prodotta, impatto che nel disco precedente dipendeva quasi esclusivamente proprio dai più tirati momenti power. Quello che resta ora è purtroppo eccessivamente zuccheroso e scarico per colpire chi li apprezzava per il tiro e il coinvolgimento di quei pezzi più veloci. In “Next Level”, sia ben chiaro, i momenti a velocità elevata sono proprio rari: solo l’opener “Broken Dream”, “Hate Love Drop It” e pochi altri godono di un certo tiro, mentre il resto delle canzoni o sono sciape ballad o si appoggiano invece su un metal melodico che di interessante ha più che altro le linee vocali e, qualche volta, anche il fraseggio chitarristico, comunque di alta scuola. Le inaspettate dimissioni dell’ex chitarrista Grimmark contribuiscono poi ulteriormente ad appiattire il sound, privandolo dell’interessante apporto neoclassico che solo l’ex Narnia poteva introdurre nei pezzi: ne risulta che anche i momenti solistici adesso sono un po’ più piatti rispetto al predecessore. “Next Level” ci divide in due: da una parte siamo felici per la definita identità e la solidità che la band dimostra ora di avere, dall’altra siamo certi di non poterci più aspettare che i Fullforce siano i ‘nuovi Hammerfall’ o un’ancora di salvezza per il power metal. Anzi, piuttosto saranno l’ennesima – per carità, brava – band di metal melodico e accessibile come ce ne sono tante. Più simili ora al progetto Allen/Lande o ai Last Tribe che alle loro band madri, i Fullforce hanno scelto la loro rotta e la percorrono senza guardarsi indietro. E dubitiamo che la invertiranno di nuovo…