7.0
- Band: FUMING MOUTH
- Durata: 00:33:42
- Disponibile dal: 07/06/2019
- Etichetta:
- Triple B Records
Spotify:
Apple Music:
Ennesima giovane band ad essere rimasta affascinata dall’inconfondibile tono generato dal celebre pedale per chitarra Boss HM-2, base del famigerato death metal sound di Entombed e Dismember, i Fuming Mouth si presentano con un primo full-length tutto all’insegna di chitarre-motosega, repentine esplosioni e breakdown fragorosi. Il gruppo statunitense pesca dalla tradizione death metal svedese quanto da quella hardcore e grind, arrivando a tratti anche a lambire territorio sludge. Comune denominatore è il costante velo di inquietudine che ammanta il materiale, ben rappresentato anche dall’amarezza dei testi. Facilissimo trovare in realtà come Nails, Gatecreeper e Rotten Sound i più lampanti punti di riferimento per il terzetto di Boston, sia a livello di suono che di attitudine. La produzione è stata curata da Kurt Ballou, mentre il mastering da Brad Boatright: in tale contesto è indubbio che il livello di unicità non sia elevatissimo, ma i Fuming Mouth marciano decisi e senza pause, vantando una foga e al contempo una cura per i dettagli che li elevano al di sopra di molte altre formazioni facenti parte dello stesso filone. Basti sentire i saliscendi di “Burning Hand” o “Dead Asleep”, oppure le inaspettate dilatazioni di “The Spirit’s Chain”, episodio, quest’ultimo, dall’approccio atmosferico e dallo sviluppo narrativo molto interessanti; questi sono chiari ed esplicativi esempi di un gruppo che non si accontenta del compitino, nonostante ad un primo ascolto sia soprattutto la sua immane violenza a saltare all’orecchio. Un buon debutto sulla lunga distanza, quindi, nel quale spiccano in particolare la grande coesione alla base del progetto e un’abile scrittura che punta sull’impatto e sull’essenzialità senza mai farsi troppo ripetitiva. Attendiamo ulteriori elaborazioni sul tema.