7.0
- Band: FUNEST
- Durata: 00:39:56
- Disponibile dal: 16/04/2014
- Etichetta:
- Memento Mori
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Nella recensione del loro primo demo avevamo già accennato all’accordo che i Funest avevano trovato con la Memento Mori per la pubblicazione del loro debut album. A distanza di alcuni mesi, quest’ultimo è infine realtà: “Desecrating Obscurity” è la prima prova sulla lunga distanza per i death metaller nostrani e, come facilmente immaginabile, è la naturale prosecuzione di quanto era stato messo in mostra agli esordi. Oggettivamente, a livello di evoluzione stilistica, non vi è quindi granchè da dire sull’operato dei ragazzi: “Funest” era devoto al 100% al classico suono death metal svedese di fine anni Ottanta/primi Novanta e “Desecrating Obscurity” non aggiusta il tiro di una virgola. Non a caso, i brani del demo sono qui nuovamente presenti come spina dorsale della tracklist, mentre le nuove composizioni si allineano in toto ad esse, andando a formare un blocco di granito che non concede spazio ad ambiguità e compromessi. I Funest per tutto l’arco del disco rinnovano la loro inclinazione a muoversi prevalentemente su tempi serrati, andando dritto al sodo con tracce che di rado superano i quattro minuti di durata. I Dismember e i Carnage più violenti vengono subito alla mente – e non potrebbe essere altrimenti, vista anche la produzione chiaramente modellata sulla tradizione Sunlight Studios – ma il gruppo dimostra di avere anche qualche buona idea in termini di atmosfere: un pezzo come “Darkened Genesis” e “Fornicate The Deceased”, ad esempio, presentano un feeling quasi black metal nelle melodie, offrendo un pizzico di varietà tra un attacco e l’altro. A dire la verità, non mancano nemmeno alcuni rallentamenti in chiave Autopsy (“Ascension In Desolation”), ma la dimensione ideale per la band sembra essere proprio quella dell’impatto ad oltranza, come del resto palesa un episodio come “The Stench Of Blessing”, chiaro tributo allo swedish death metal più selvaggio. In sintesi, pur non brillando ovviamente per originalità ed estro, con “Desecrating Obscurity” i Funest azzeccano un po’ tutto, confermandosi una realtà solida e determinata, a dispetto della loro giovane età. Probabilmente sentiremo parlare ancora di loro.