FUOCO FATUO – The Viper Slithers in the Ashes of What Remains

Pubblicato il 03/03/2014 da
voto
7.0
  • Band: FUOCO FATUO (VA)
  • Durata: 00:52:27
  • Disponibile dal: 17/02/2014
  • Etichetta:
  • Iron Tyrant

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Dopo una manciata di demo ed EP che hanno mostrato una incisività nei suoni e nello stile un tantino risicata e non del tutto esemplificativa delle loro reali capacità, gli italianissimi Fuoco Fatuo licenziano finalmente un lavoro degno delle loro reali intenzioni e della loro effettiva caratura come musicisti, e con questo debut full-length intitolato “The Viper Slithers in the Ashes of What Remains” cominciano finalmente a far sul serio. Senza inerpicarsi in improbabili sperimentazioni o in soluzioni dettate da chissà quale originialità o ambizione, i Nostri hanno invece optato per una formula assolutamente lineare e molto conservatrice, quasi ortodossa ci viene da dire, del verbo death-doom, assemblando un lavoro che in ultima istanza omaggia gloriosmente il genere di riferimento e tiene ottimamente fede alle premesse poste vent’anni fa da band come Winter, Evoken e Disembowelment. Parliamo di un death metal putrescente, tombale e comatoso che trova come combustibili primari un downtuning inverecondo, ritmiche al limite del coma profondo e una estetica stilistica malata, mortifera e e completamente deviata. Se l’andazzo primario del disco, a livello ritmico, è quello del doom estremo, questo poi viene sferzato come in preda ad una isteria catartica e deviata da gelide rasoiate di tremolo picking e trivellate di doppia cassa serratissime che vanno a rivangare i midtempo leggendari di band death metal putrescenti come i Nihilist, Autopsy e primi Obituary. Si respira morte e decomposizione in ogni dove in questo disco putrescente e le atmosfere trasmettono un costante senso di nausea e ribrezzo, come fossimo persi a vagare tra i sepolcri e le tombe di uno scenario da incubo, foscoliano quasi, con le narici pregne dell’odore della decomposizione e della morte che striscia implacabile tutt’attorno. Regolari iniezioni di corrosiva e caustica materia sludge/doom degna dei Corrupted, dei Thou e dei Moss non fanno altro che impestare ancor di più il lavoro con le malsane trame della decomposizione, dell’ossessione per la morte e con un ulteriore strato do marciume che in ultima istanza materializzano un quadro sonoro grottesco, avvilente e completamente saturo di morte e putrefazione. Ora come ora questi tre becchini italici rappresentano forse il vertice piramidale dello “Stench Metal” e del death-doom italico, e “The Viper Slithers in the Ashes of What Remains” rappresenta senza ombra di dubbio il lavoro più compiuto e sostanziale visto sinora nella dignitissima discografia di questa validissima band nostrana, che si trova in totale fase ascendente.

TRACKLIST

  1. Ancestral Devouring Anxiety
  2. Junipers of Black Iridescence
  3. Inner Isolation in a Sea of Mist
  4. Eternal Transcendence into Nothingness Requiem for Nulun
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