7.0
- Band: GAMA BOMB
- Durata: 31:34
- Disponibile dal: 30/10/2015
- Etichetta:
- AFM Records
- Distributore: Audioglobe
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Tanto casinisti e simpatici quanto tradizionalisti, gli irlandesi Gama Bomb hanno messo a segno un altro più che discreto colpo. Il nuovo album “Untouchable Glory” prosegue infatti sulle coordinate di quel thrash metal veloce, sfrontato, estremamente adrenalinico e con venature hardcore e punk che li ha portati ad essere tra le formazioni più amate dai giovani che seguono questo filone del metal. Se la formula è infatti sempre quella, lo è anche l’obiettivo finale: divertirsi, far divertire e fare tanto casino. Un pezzo come la opener “Ninja Untouchables / Untouchable Glory“, dalle ritmiche sostenute e trascinanti e con un chorus di sicuro effetto, ci riesce sicuramente e non lascia molti dubbi sul taglio di un lavoro che si sviluppa in poco più di trenta minuti di tracce da pogo che difficilmente potranno non piacere a chi ha sempre seguito la band. Tra gli episodi migliori, oltre al brano menzionato, troviamo la successiva “Avenge Me!” o “She Thing” che a fianco delle solite linee vocali ben interpretate da Philly Byrne e immancabili assoli iperveloci, mostrano anche un minimo di variabilità ritmica rispetto ad altre composizioni. Infatti, pezzi come “Drinkers inc.”, “Witching Mania”, “Raging Skies” o altri soprattutto nella seconda metà dell’album, seppur formalmente buoni mostrano una somiglianza che alla lunga può rendere un po’ troppo “compatto” e dunque poco longevo l’intero lavoro. E’ questo, a conti fatti, il limite principale del disco. L’album è stato prodotto molto bene da Scott Atkins (che ha curato album di band come Sylosis, Cradle Of Filth e Savage Messiah), il quale ha adottato una scelta di suoni coerente con il taglio molto tradizionale del lavoro. Se vi piace il thrash vecchia maniera, senza sperimentazioni e con tanta carica soprattutto dal vivo, i Gama Bomb sono sicuramente tra i gruppi più costanti presenti nella nuova generazione. Certo, non inventano nulla, questo si sa e si è sempre saputo, e non sono nemmeno esempio di estro creativo, quindi “Untouchable Glory” non può che essere inquadrato come un album di continuità, adatto soprattutto a chi sa cosa aspettarsi dal combo irlandese.
