6.0
- Band: GAME OVER
- Durata: 00:24:43
- Disponibile dal: 21/04/2017
- Etichetta:
- Scarlet Records
- Distributore: Audioglobe
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I Game Over tengono un ritmo di pubblicazione elevato e mentre è già in lavorazione il quarto full-length, ci offrono un EP di sei brani. Lasciando perdere discorsi sull’effettiva utilità di un prodotto che consta di un solo vero inedito, la titletrack, e che assomma per il resto una rivisitazione in italiano di un brano già rilasciato (“Mai Più”, in origine “No More”), una cover (“You Spin Me Round (Like a Record)”, nota hit dei Dead Or Alive) e tre tracce dal vivo, il disco dà una buona panoramica degli intendimenti del combo ferrarese. “Blessed Are The Heretics” puntella quei progressi ammirati in “Crimes Against Reality”, visto che progressioni e stracchi spezzacollo sono ora calibrati con un’autorevolezza e un pizzico di fantasia assenti nel deludente secondo album “Burst Into The Quiet”. L’ascensione a durate impegnative – siamo oltre i sei minuti – consente di dispiegare fraseggi elaborati ma sempre tesi all’impatto immediato, che tengono in primo piano il duellare di chitarre, mentre la voce, annoso anello debole della catena, non aggiunge nulla, però completa il quadro senza far danni. “Mai Più” fa intuire che le voglie hardcore-crossover già manifestate andranno probabilmente a prendere ulteriore piede, il grado di ignoranza si alza e le urla ispide del singer, grazie al cantato in madrelingua, guadagnano sicuramente in espressività. La cover dei Dead Or Alive è di per sé abbastanza fedele, tuttavia i Game Over non si comportano malaccio, rispettano lo spirito da party song che gli autori avevano infuso in origine e nel contempo esasperano i ritmi quel tanto che basta per tramutare “You Spin Me…” in un anthem thrash’n’roll coi fiocchi. A chiudere tre estratti dell’ultima tournee, che ha visto i quattro impegnati fra Stati Uniti e Cina; buona la qualità audio e adrenalinica al punto giusto la prestazione del gruppo, che ha nell’ambiente live il suo habitat naturale, dove certi limiti palesati in studio vengono adeguatamente compensati dall’attitudine sfrontata. Difficile consigliarvi caldamente un EP del genere, povero di contenuti che aggiungano realmente qualcosa alla discografia dei Game Over. Piace comunque la costante maturazione di questi musicisti, che se continuano a non palesare quegli elementi che li possono traghettare verso la vera eccellenza del settore, sanno almeno limare i difetti più vistosi e guadagnare una loro credibilità come band ‘di genere’.