7.5
- Band: GAMMA RAY
- Durata: 01:05:16
- Disponibile dal: 19/11/2007
- Etichetta:
- SPV Records
- Distributore: Audioglobe
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Kai Hansen e soci hanno voluto sfidare la sorte (e il mercato discografico) annunciando tempo fa il titolo dell’album che avrebbe seguito ilfortunato “Majestic”: sfida, perchè il titolo era a dir poco altisonante visto che era il successore del tanto celebrato “Land Of The Free”, pietra miliare della discografia della band tedesca e tra i capolavori assoluti del power metal. Logico che le aspettative di fan e critica specializzata erano enormi, soprattutto alla luce di quanto fatto dagli amici/nemici Helloween con il terzo capitolo di “Keeper Of The Seven Keys”. Il nostro Raggio Gamma ancora una volta ci ha stupito (positivamente) e ci presenta un lavoro di alta qualità: songwriting come sempre ispirato, melodie in perfetto stile Gamma Ray, riff potenti e incisivi con la coppia Hansen-Richter in forma strepitosa, artwork molto curato, produzione ai massimi livelli e un Kai Hansen particolarmente ispirato e che è tornato a firmare la quasi totalità delle song, ben nove su dodici! Non aspettatevi però una continuazione del primo episodio o un ritorno della band alle sonorità del passato: qui lo stile è cambiato, come del resto lo sono gli ultimi lavori del combo tedesco, grazie anche al fatto che l’affiatamento tra i componenti ha raggiunto probabilmente la perfezione; del resto non era possibile creare un album simile al suo celebrato “antenato”, visto il notevole cambio di line-up e il periodo storico in cui fu registrato. Sicuramente questo ha giovato all’album e ha permesso anche di giocare sull’effetto sorpresa, non tradendo le aspettative: il suo punto di forza è senza dubbio il fatto che le song sono orecchiabili come sempre, ma necessitano di un paio di ascolti per essere ben assimilate e questo permette alla release di piacere anche dopo numerosi ascolti. Certo, lo stile di Hansen e soci lo conosciamo bene, però negli ultimi anni, complice l’ingresso di Henjo Richter e Dan Zimmermann, qualcosa è cambiato: non troverete certo delle innovazioni stilistiche radicali, ma riuscire a proporre lavori come questo dopo 25 anni di carriera e sapersi rinnovare significa avere una marcia in più rispetto a tanti colleghi. Tra le song da segnalare l’opener “Into The Storm”, in perfetto stile Gamma Ray, seguita da “From The Ashes” dall’intro maideniana, “Empress” in cui si sente chiaramente la mano di Zimmermann, “Real World” che ricorda molto la celebrata “I Want Out” e la splendida “Insurrection”, probabilmente il miglior pezzo del lotto e che va a chiudere l’album: 11 minuti veramente notevoli. Volendo cercare il pelo nell’uovo forse “To Mother Earth” è l’episodio meno riuscito, ma nella totalità del lavoro ci può anche stare. Allora complimenti alla band di Kai Hansen che ancora una volta ci ha regalato un lavoro di caratura elevata: non ci resta che vederli in concerto, dove da sempre sanno infiammare il pubblico di tutto il mondo.