8.0
- Band: GAROTED
- Durata: 00:35:50
- Disponibile dal: 26/05/2023
- Etichetta:
- Lavadome Productions
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Non sembra esserci molto di preordinato, nel progetto Garoted. Il gruppo statunitense sinora è rimasto ampiamente fuori dai radar, confezionando e pubblicando album ed EP in via del tutto indipendente, senza alcuna ansia di emergere in un panorama death metal ormai davvero vasto e competitivo. Si può parlare a tutti gli effetti di un ‘culto’ per pochi, nato e sviluppatosi assai spontaneamente, e altrettanto istintiva pare essere stata la genesi di questo “Bewitchment Of The Dark Ages”, quarto full-length che la band questa volta ha deciso di pubblicare tramite un’etichetta molto rispettata nell’underground come la ceca Lavadome Productions.
Vi è infatti un che di liberatorio in un disco come questo, dove il death metal nella sua forma più belluina e velenosa viene tirato a lucido, riuscendo a coniugare furia e tecnica in composizioni dove nulla è lasciato al caso. “Bewitchment…” è un lavoro indubbiamente completo, di una formazione che ha superato la fase della crescita e dell’assestamento su uno stile preciso per arrivare alla sua sintesi definitiva. Soprattutto, si ha l’idea di essere davanti a una realtà che ha superato la propria fase più prettamente passionale per giungere a una più razionale, il tutto senza perdere di istinto e ferocia. I nuovi brani dei Garoted sono semplicemente prodotti e strutturati meglio rispetto a quelli del vecchio repertorio: mantengono salda la componente blasfema ormai tipica del combo originario di Kansas City, ma trovano il modo di risultare un pizzico più dinamici e variegati, potendo contare in primis su un drumming a dir poco ficcante, ad opera di Nolan Weber.
In un periodo in cui è facile imbattersi in produzioni sperimentali, dove il death metal può anche venire utilizzato soltanto come contorno dal gruppo di turno, la nuova prova dei Garoted va invece nella direzione opposta, puntando fieramente su velocità, riff con la R maiuscola e furore iconoclasta. Un simile approccio – chiaro, ‘dritto’ e decisamente appagante – ce lo hanno ricordato i Diabolizer un paio di anni fa, e con “Bewitchment…” non ci si assesta poi così lontano da quelle coordinate egregiamente rispolverate dai turchi. Gli statunitensi riescono qui a fornire un specifica visione di un genere di riferimento ampiamente replicato nel corso degli anni, lasciandosi avvolgere dalla sua atmosfera senza tempo e risultando credibili ed efficaci con un lavoro di chitarra che va a sciorinare una lunga serie di evoluzioni concrete ed esaltanti.
Ciò che di certo non manca al disco è una bella dose di ‘anima’: la band evidentemente nutre una forte ammirazione per Angelcorpse, Internecine, Centurian e (ovviamente!) Deicide, riuscendo qui a dare la sua versione di quel death metal tutto riff e blasfemia senza venire schiacciato dal peso della storia. Ascolto dopo ascolto, si impone l’impressione che i Garoted siano assolutamente in grado di interpretare l’estremismo con lucidità, trasportando l’ascoltatore esattamente dove desiderano, senza anticipare troppo le proprie mosse e prendendosi anche qualche rischio lungo il percorso (vedi alcuni break in cui si sentono anche echi dei Cannibal Corpse più contorti). In sostanza, “Bewitchment Of The Dark Ages” è una graditissima esemplificazione del concetto di fedeltà alla linea portata avanti con gusto e criterio: un disco poderoso che certamente verrà salutato da molti come una delle migliori sorprese di questo 2023 fittissimo di uscite.