8.0
- Band: GAZPACHO
- Durata: 00:50:17
- Disponibile dal: 12/03/2012
- Etichetta:
- Kscope Music
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music:
Scoperti grazie ad una tournée di supporto ai Marillion, i Gazpacho negli ultimi anni stanno guadagnando importanti posizioni tra gli amanti di sonorità progressive. Il precedente “Missa Atropos”, pubblicato appena un anno fa ma già edito nella natia Norvegia due anni orsono, può essere considerato un piccolo capolavoro nel genere e pertanto stupisce ritrovare il gruppo norvegese nuovamente sugli scudi a dispetto del breve tempo a disposizione per confezionare il nuovo disco. Il sound dei Gazpacho, pur prendendo chiaramente ispirazione dagli ultimi Marillion e dai Radiohead, riesce a mantenere un tocco di personalità, ponendo solide basi su un rock progressivo in continua alternanza con delicate soluzioni post rock e art rock. Le trame strumentali dei Nostri includono intriganti inserti folk o aperture sinfoniche in cui il violino di Mikael Krømer diventa protagonista assoluto, così come costituiscono ormai un vero e proprio marchio di fabbrica le atmosfere malinconiche sprigionate attraverso le canzoni. “March Of Ghosts” è un concept album in cui è impossibile esaltare una singola canzone, l’ascolto dell’opera è per lo più consigliato nella sua totalità. Potremmo citare “Black Lily” o “Mary Celeste” tra le perle più preziose dell’intero lavoro, ma probabilmente faremmo un torto all’ispirazione costante del sestetto scandinavo. Le melanconiche linee vocali tessute dal singer Jan-Henrik Ohme hanno bisogno di svariati ascolti per essere apprezzate pienamente, ma sanno affascinare sin dalle prime battute, invogliando a ripetuti ascolti. Con “March Of Ghosts” i Gazpacho ci confermano tutto il proprio talento, incantandoci con atmosfere notturne in cui il gusto melodico britannico si fonde alla perfezione con la misantropia norvegese.