6.5
- Band: GEHENNA
- Durata: 00:50:00
- Disponibile dal: 01/01/2012
- Etichetta:
- Peaceville
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music non ancora disponibile
L’ennesima ristampa Peaceville del catalogo Moonfog Prod. stavolta riguarda la black metal band norvegese dei Gehenna, rappresentata come sempre dal duo Sanrabb e Dolgar. Uscito originariamente nel 2000 per l’etichetta di Satyr dei Satyricon, “Murder” rappresenta un passo controverso nella discografia della band nordica. Dopo il devastante “Adimiron Black” del 1998, in cui i Gehenna iniettarono con violenza nel proprio sound partiture feroci di black/death metal, soltanto due anni dopo il gruppo decise di azzardare una vera e propria svolta. Svolta riuscita soltanto in minima parte. “Murder”, infatti, può essere considerato come un album death metal con una cupa atmosfera black e parti thrash metal in stile Slayer. All’epoca della sua uscita la release lasciò molti fan della band interdetti, i Gehenna erano uno dei gruppi storici dell’ondata black metal norvegese e allora ‘caddero’ persi in uno scialbo death metal. Il quinto full length album decretò anche, poco tempo dopo, il dissolvimento del gruppo per un lungo periodo, fino alla rinascita cinque anni dopo con il nuovo e per ora ultimo album “WW”. Non tutti i gruppi black metal che decidono di cambiare genere e di suonare death metal raggiungono i livelli incredibili dei Behemoth, o comunque soddisfacenti come gli Aeternus. Non che Sanrabb sia uno sprovveduto, ma “Murder” non arriva ai livelli di violenza sonora che molte band death metal raggiungono. Il sound è un groviglio di death e black metal, ma si sentono anche fortemente, come già precisato, gli influssi di una band come gli Slayer. La prima metà dell’album è comunque valida, mentre la seconda cala di intensità e in qualità. La ristampa della Peaceville non è certo avida di contenuti in quanto raddoppia il minutaggio originario della release: vengono infatti riproposte in versioni differenti le canzoni chiave come “Murder”, “The Dead” ed altre.
NB: il voto è alla ristampa, non all’album in sè.