7.5
- Band: GERDA
- Durata: 00:21:28
- Disponibile dal: //2005
- Distributore: Audioglobe
Davvero una graditissima sorpresa si rivela essere il primo lavoro, omonimo, dei marchigiani Gerda, classico quartetto voce-chitarra-basso-batteria che stupisce con un debutto assolutamente maturo, coinvolgente e piuttosto particolare. Edito grazie all’interessamento di ben tre etichette (Wallace Records, Donnabavosa e Shove Records), questo breve lavoro di appena ventuno minuti ci presenta una formazione dedita ad un post-punk abrasivo e ultra-dinamico, collegato direttamente al post-core più urticante e vigoroso, scevro però da rallentamenti e arpeggi atti a dare attimi di pausa all’ascoltatore assalito da sonorità apparentemente non-sense. E proprio apparentemente non-sense può rivelarsi l’approccio ad un disco come “Gerda”, il quale contiene sette bordate metalliche, rapide e micidiali, che lasciano pochissimo spazio alla melodia e alla tranquillità, grazie alla loro innata schizofrenia ed al loro nervoso evolversi, quasi come se i Breach si unissero ai parossismi dei giapponesi Envy. A differenza, però, del filone post-punk svedese, nato con i Refused, i Gerda vanno sempre dritti al punto, quasi senza mai tergiversare su sezioni in slow-motion o troppo prolisse; c’è abbondanza di psichedelia, certo, ma, essendo sostenuta da una sezione ritmica sempre vivace e trascinante, difficilmente essa farà nascere fastidiosi sintomi di noia. Le tracce, tutte cantate in italiano e condite da testi concisi, vagamente ermetici ed intelligenti, hanno il magico potere (difficilmente riscontrabile in questo sottogenere) di essere decifrabili fin da subito: ottimo il lavoro della chitarra, avvolgente e penetrante nel suo continuo contorcersi e dimenarsi, anche seguendo sentieri che, tutto sommato, risultano essere relativamente melodici, e ottima anche l’accoppiata basso/batteria; la voce di Alessandro è costantemente filtrata e le urla sono stridule (in senso buono) e quasi incomprensibili, ma è questo stile vocale che meglio si confà alla musica dei Gerda, una band che sembra essere già pronta per proporsi a livello europeo. Restano però due punti interrogativi: il cantato italiano e l’efficacia della proposta sulla lunga durata. Per ora siamo realmente su alti livelli… e speriamo in bene!