GHOST – Opus Eponymous

Pubblicato il 06/03/2011 da
voto
7.5
  • Band: GHOST
  • Durata: 00:34:31
  • Disponibile dal: 18/10/2010
  • Etichetta:
  • Rise Above Records
  • Distributore: Audioglobe

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Se provate a farci caso, moltissime band citano tra le loro influenze un combo seminale come i Blue Oyster Cult; ma, alla resa dei conti, sono ben pochi coloro i quali hanno seguito le orme di Buck Dharma e soci. Il motivo è semplice ed è inerente all’oggettiva difficoltà nel ricreare le atmosfere e le sensazioni che i nostri seppero mettere in musica sin dal lontano 1971. Ebbene, abbiamo dovuto attendere fino al 2010 ma finalmente abbiamo trovato una band che parrebbe degna di raccogliere il testimone dei maestri: il loro nome è Ghost, provengono dalla Svezia, sono stati scoperti da Lee Dorrian e dalla sua Rise Above e questo “Opus Eponymous” è il loro ottimo debut album. Il loro è un hard rock che spesso e volentieri sfocia nel metallo più cupo ed ossianoco targato Mercyful Fate / King Diamond, senza lesinare qualche passaggio maggiormente progressivo, soprattutto a livello di linee vocali. Tutto il concept dietro l’album è decisamente orientato verso una certa ingenuità figlia degli anni Settanta, che fa sì che i brani risultino apparentemente semplici ed immediatamente orecchiabili. In realtà certe soluzioni soliste ed alcuni passaggi ritmici denotano una sicurezza ed una capacità strumentale tutt’altro che scontate. I più volte citati Blue Oyster Cult vengono alla mente soprattutto nella creazione di atmosfere piuttosto oscure e nelle meravigliose esplosioni melodiche dei ritornelli, tutti delle piccole grandi perle di hard rock “luciferino”. Alcuni passaggi più heavy e proto black (come si sarebbe detto una volta) avvicinano gli svedesi a King Diamond ed al suo teatro degli orrori (ascoltate “Death Knell” ad esempio). Davanti ad un simile affresco sonoro, fatto di piccoli gioielli di semplicità e melodia, siamo pronti anche a chiudere un occhio su un paio di tracce fin troppo ingenue (“Satan Prayer” e, in misura minore “Prime Mover”, comunque non malvagie); l’importante è che i ragazzi, dei quali non si conosce l’identità, ci abbiano regalato perle quali l’heavy metal-oriented “Con Clavi, Con Dio”, “Stand By Him” con il suo chorus praticamente perfetto, e “Genesis”, strumentale dove il talento esecutivo dei nostri viene prepotentemente a galla. I testi vertono su temi satanici, rituali blasfemi e messe nere, ma anche questo aspetto è trattato con quella sorta di “finta ingenuità” che permea tutto l’album. In conclusione plaudiamo ai Ghost ed alla loro passione per un certo tipo di hard rock, forse oggigiorno un po’ dimenticato ma sempre dannatamente efficace, come dimostra appieno questo “Opus Eponymous”.

TRACKLIST

  1. Deus Culpa
  2. Con Clavi Con Dio
  3. Ritual
  4. Elizabeth
  5. Stand By Him
  6. Satan Prayer
  7. Death Knell
  8. Prime Mover
  9. Genesis
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