7.5
- Band: GHOST
- Durata: 01:30:20
- Disponibile dal: 26/07/2024
- Etichetta:
- Loma Vista Recordings
Spotify:
Apple Music:
Riponete fiducia in Tobias Forge per avere un live album dei Ghost che non è ‘solo’ un live album dei Ghost, ma una storia autoallegorica, celebrativa e ironica: “Rite Here Rite Now”, infatti, ripropone due serate di concerti al Kia Forum di Inglewood, nella contea di Los Angeles in California, durante il tour del 2023 (passato anche in Italia, in quel di Milano, il Maggio dello stesso anno), intrecciandole con il racconto immaginario delle origini di Papa Emeritus (e delle sue varie incarnazioni), con la regia di Alex Ross Perry.
L’istrionico frontman, tra un cambio e l’altro d’abito, incontra passato, presente e futuro, ma lasciamo il piacere della scoperta di essi a chi vorrà godere della versione cinematografica del prodotto – corpo di ballo scheletrico e violini inc. – e andiamo a concentrarci sulla colonna sonora, fedele immagine della proposta musicale dei Nostri, sempre meno doom e sempre più hard’n’heavy, con una spolverata di zolfo e Belzebù tanto per gradire.
Per chi più o meno conosce la band – e/o abbia presenziato alla data milanese di cui sopra – non ci sono molte sorprese, nel bene e nel male, tranne l’inedito in chiusura “The Future Is A Foreign Land” (carino, ma non memorabile come altri singoli): ciascun brano, dalle recenti “Call Me Little Sunshine” o “Spillways”, fino alle più ‘stagionate’ “Absoluton”, “He Is” o “Cirice” (nella colonna sonora ufficiale, non si va più indietro di “Meliora”, mentre il film ovviamente include la scaletta praticamente completa del tour) è riadattato ed eseguito alla perfezione da Forge e gli innumerevoli Nameless Ghouls, e risulta ottimamente mixato a livello di pulizia di suoni per il formato fisico, con strumenti e voce in buon equilibrio, le parti corali e il pubblico ugualmente evidenti, quest’ultimo in particolare sempre presente senza però ‘sovrastare’ il resto, come invece può capitare in altri live di questo tipo.
Non ci aspettavamo davvero nulla di meno o diverso: i Ghost sono oramai una macchina spettacolistica e teatrale ben rodata e oliata alla perfezione, capaci di non lasciare davvero nessun dettaglio al caso – dall’incastro di assoli/pause ai giochi di voce tra Papa Emeritus e i/le vari/e Ghouls, passando per lo schiocco di bacio rodolfovalentiniano in “Kiss The Go-Goat” o il sassofono di “Miasma” – e di avere standard molto alti per qualità di prodotto; e ancora, per quanto marginale, vi rimandiamo alla versione cinematografica per rendervi conto di quanto appena detto: “Mary On A Cross”, già irresistibile di per sè con il refrain ultracatchy, acquista una dimensione cartoonesca, mentre la finale “Square Hammer” (dal cui ritornello deriva in parte il nome del film) non perde un grammo di danzereccia attitudine.
In chiusura, la colonna sonora di “Rite Here Rite Now” è sicuramente pensata sia per i fan dei Ghost (di lungo o breve corso) che per chi magari si approccia per la prima volta con curiosità alla musica, forse diluita nella propria componente estrema (e di molto) ma sempre capace di affascinare. Per tutti gli altri, scettici, delusi o indifferenti, non sarà questo live a farvi cambiare idea… o forse sì?