7.0
- Band: GHØSTKID
- Durata: 00:42:30
- Disponibile dal: 13/11/2020
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: Sony
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Dopo la fuoriuscita di Sushi dagli Eskimo Callboy, eravamo sinceramente preoccupati per il futuro di una delle migliori band della scena truzzo-core. Se l’EP “MMXX” ha confermato il buono stato di forma dei secondi, forti del nuovo cantante proveniente dai To The Rats And Wolves, tocca ora al fuggiasco dimostrare di cosa è capace col nuovo progetto Ghøstkid, costruito intorno alla sua figura con l’ausilio di alcuni ’nameless ghouls’. L’incipit dell’omonimo album di debutto, licenziato attraverso la Century Media, in realtà non si discosta molto dalla sua ex-band, dato che la doppietta d’apertura composta da “FØØL” e “START A FIGHT” potrebbe tranquillamente trovare posto in “Rehab”, facendo sorgere qualche dubbio sulle ‘divergenze musicali’ alla base dello split. Già dalla successiva “SHARKS” emerge però un tratto più riflessivo e finora inedito, ancora più marcato nella doppia versione di “THIS IS NOT HØLLYWØØD” (la prima col rapper tedesco Timi Hendrix, la seconda con Johnny 3 Tears degli Hollywood Undead), col suo mix di rap, trap, dubstep ed emo-core. A proposito di ospitate e miscuglio di stili, la seconda parte dell’album vola alto coinvolgendo Marcus Bischoff (Heaven Shall Burn) e Mille Petrozza (Kreator) rispettivamente su “SUPERNØVA” e “CRØWN”, due mazzate electro-core in cui la furia degli ospiti ben si amalgama con i ritornelli ultraclean del rosacrinito singer. Degne di nota anche “DRTY”, “YØU & I” (in odore di 30STM) e lo zarro-metal di “ZERØ”, non troppo distanti dalla band madre ma comunque divertenti, mentre la ballad “CØLD WØRLD” mostra il lato più intimo del buon Sushi, capace di portare a casa il risultato anche quando non la butta in caciara. I BMTH di Germania o il nuovo Jared Leto crucco? I paragoni forse sono prematuri, ma di sicuro Sebastian Biesler dimostra di essere in grado di camminare sulle sue gambe.