GIRL BAND – The Talkies

Pubblicato il 20/12/2019 da
voto
8.5
  • Band: GIRL BAND
  • Durata: 45:20
  • Disponibile dal: 27/09/2019
  • Etichetta:
  • Rough Trade

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Eccoci giunti alla fine di questa decade, in questo dicembre che, come accade sempre più spesso, vede portare alla luce le consuete classificone di fine anno. Non poteva mancare nei nostri archivi, dunque, uno dei più interessanti portavoce del fenomeno del nuovo corso del rock rumoroso. Nulla di nuovo, naturalmente, in quella mistura di post-punk post-Brexit (un po’ ancora no-wave) che già gli Idles avevano suggerito negli ultimi tempi e che si associa ad altri membri importanti di questa scena dublinese, insieme ad altrettanti bei lavori di Murder Capital e Fontaines D.C., legati, però, ancora ad un tono radiofonico che – sotto sotto – vuole sempre risultare (im)portante.
Girl Band, dunque. E tutto il bagaglio introspettivo che la figura del carismatico leader Dara Kiely porta con sé. Nati nella capitale irlandese all’inizio della decade, i Girl Band arrivano qui al secondo traguardo discografico: “The Talkies”, che va ad incrementare ancora di più la classe – e la follia – del quartetto. “Shoulderblades” era stata scelta come singolo introduttivo: una caotica messa in scena degli squilibri mentali di Kiely, raccontata con lo sguardo sperimentale di Neu!, la new-shape-of-punk-to-come dei Refused (quelli ancora giganteschi) e di tutto il bagaglio post-punk che tiene sempre a sé i cari e vecchi Birthday Party del maestro Nick Cave. Un gran pezzo che trova il suo valore proprio in virtù delle coordinate di vita che ne stanno alla base. Come tutta la grande musica, dopotutto. No?
Per molto tempo, infatti, i problemi di salute mentale di Kiely hanno costretto la band a cancellare dei tour e a ad essere messa a dura prova. Le ansie divengono però motore di questo nuovo lavoro, che con “Prolix” si presenta subito in questo modo. L’ansia è alle porte.
Daniel Fox, al basso e alla produzione, riesce a catalizzare le visioni del portavoce dei Girl Band, assecondando i suoi squilibri in musica, accompagnati dai fidi compagni Adam Faulkner e Alan Duggar. Le chitarre sono tenute – come ormai inquadrato in questa epoca di nuovo rock – come coloristiche e non portanti (soprattutto nel loro essere rumoristiche, per meglio dire), mentre basso e batteria divengono i cardini unici di riff e ritmica. La voce, invece, racconta altre storie che la musica si presta a supportare (e anche qui: sopportare). “Going Norway” è uno degli esempi più significativi: una opener che già presente il tono del disco, la sua genialità, la sua confessione psichiatrica. E sì, decisamente, il suo fascino inconsueto. Vero. Autentico. “Caveat” è il delirio. Alcuni brani restano sui due minuti di durata, altri superano i sei. Alcuni sono sferzate ruvide, altre inni post-punk che potrebbero addirittura far ballare, altri sono esperimenti sonori. C’è sicuramente qualcosa da dire qui dentro. E la sua portata esula dai generi di appartenenza, divenendo significativa per tutti coloro che hanno fatto del rock’n’roll la loro bandiera, il loro modo di vivere, oltre che musica da ascoltare. Noise, post-punk, art-rock sono etichette che hanno valore solamente per identificare la possibilità di appartenenza ad un canone, ma non riescono a stabilire – solo con il loro nome – le qualità intrinseche che certa musica porta con sé. Vedremo dove le cose porteranno band come questa, ma di certo vi è che con “The Talkies” siamo di fronte ad un album che ha veramente senso fare proprio per non limitarsi a vomitare paradigmi come “il rock è morto”. Queste sono canzoni fuori dal cerchio, dalla comfort zone, dalle etichette di appartenenza. Provare per credere.

Olds with a fish for a face / And bit off all the dead foot skin / Funny faces, fake fangs, listen / As funny faces, fake fang, listen, listen / Out of the circle / Out of the circle / Out of the circle

TRACKLIST

  1. Prolix
  2. Going Norway
  3. Shoulderblades
  4. Couch Combover
  5. Aibohphobia
  6. Salmon Of Knowledge
  7. Akineton
  8. Amygdela
  9. Caveat
  10. Laggard
  11. Prefab Castle
  12. Ereignis
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